Segna e divide. Gioca e continua a far parlare di sé.

Basta vedere la polemiche degli ultimi giorni dopo le parole di Ilary Blasi e dell'attacco a Luciano Spalletti.Francesco Totti è una leggenda che non vuole morire mai. Il 27 settembre 2016 uno dei pochi numeri 10 puri rimasti in circolazione spegne 40 candeline. Manco a dirlo, proprio due giorni fa ha provato a confezionarsi il regalo da solo, entrando e mettendo in rete il rigore della speranza in un altro stadio Olimpico, quello di Torino, che è riuscito ad imporsi sulla banda di Spalletti per 3 a 1.

Ma tutto questo passa obbligatoriamente in secondo piano: oggi è il giorno del Pupone.

40 anni e ancora in campo- Non è da tutti. Anzi, è da pochi. Lo stadio Olimpico di Roma continua ad ammirare la poesia dei suoi scarpini e ad urlare a squarciagola il suo nome ad ogni suo ingresso in campo. Francesco Totti è unico. E non è solo il romano-romanista a rendersene conto.

Scarpette al chiodo - Basta osservare i classe '76 che un tempo calcavano gli stessi prati verdi di Francesco e che ora, per un motivo o per un altro, si ritrovano a percorrere strade differenti. Mentre Francesco continua a percorrere ininterrottamente quella per Trigoria. Tutti i giorni. Anche a 40 anni. Il Campione del Mondo del 2006 Alessandro Nesta, ad esempio, è emigrato negliStati Uniti - a Miami - per sedersi in panchina e iniziare la carriera da allenatore.

Ma non è l'unico compagno d'avventura in Germania di Francesco a non calcare più i campi da gioco: vedi Massimo Oddo, che dopo il ritiro di 4 anni fa sta ben figurando sulla panchina del Pescara, o Mauro Germán Camoranesi, in cerca di fortuna da allenatore nella sua amata Argentina. Così come sta tentando di fareAndriy Shevchenko, da poco diventato CT dell'Ucraina.

Impossibile non nominare il Fenomenoper antonomasia,Luís Nazário de Lima, meglio noto come Ronaldo. Il brasiliano ha detto addio nel 2011, dopo una carriera condita da numeri d'alta scuola e numerosi infortuni. Tornano alla mente anche gli scontri con Ivan Ramiro Cordoba nei tanti Inter-Roma, con il colombiano che ha preferito abbandonare il calcio giocato per intraprendere la carriera dirigenziale.

Insomma, non tutti i '76 hanno la longevità del capitano giallorosso. Non tutti sono come Francesco Totti. Perché di Totti ce n'è uno e continuerà ad esserci per sempre.