Il "Gallo" Belotti vale 100 milioni. Urbano Cairo, patron del Torino, e l'entourage del giocatore, hanno inserito nel nuovo contratto una clausola rescissoria da 100 milioni di euro. Strappato al Palermo per una cifra pari a 7,5 milioni di euro nell'estate del 2015, il bomber si è imposto a suon di gol e ottime prestazioni prima con Ventura e ora con Mihajlovic.
Titolare inamovibile nello scacchiere del commissario tecnico della Nazionale italiana, nel corso di questa stagione ha già totalizzato dieci reti in campionato, attirando su di sé le attenzioni dei top club europei e italiani.
Considerato uno dei talenti emergenti del calcio italiano, Belotti ha cominciato a farsi notare con la maglia dell'Albinoleffe in Serie B e Lega Pro, realizzando 14 reti in 39 presenze. Passato al Palermo in prestito oneroso per 500mila euro, con il riscatto della metà del cartellino fissato a 2,5 milioni nell'estate del 2013, tra Serie B e Serie A ha realizzato 16 reti in 62 partite. Il centravanti bergamasco ama svariare su tutto il fronte offensivo e le sue caratteristiche, rapidità di movimenti e senso delle posizione, lo rendono utile anche in fase di non possesso.
Nel mirino dei top club
Queste caratteristiche sono molto apprezzate dall'allenatore del Milan, Vincenzo Montella.
L'ex "aeroplanino" ha lanciato definitivamente Gianluca Lapadula, ma non è detto che l'arrivo dei cinesi nella società rossonera non possa portare all'assalto del "Gallo" nella prossima estate. Tuttavia, c'è da ricordare che la clausola rescissoria da 100 milioni è valida solo per l'estero, qualora qualche squadra volesse assicurarsi le prestazioni del bomber del Torino prima del 2021.
Quest'enorme somma non spaventa il Manchester United, disposto a versare nelle casse del club di Urbano Cairo la cifra prevista dal contratto, pur di portare in Inghilterra l'attaccante della Nazionale italiana. Josè Mourinho ritiene Belotti l'alternativa ideale a Zlatan Ibrahimovic, anche perché lo svedese potrebbe dire addio al termine della stagione in corso. Insomma i club italiani - tenendo conto del nuovo accordo valido fino al 2021 - devono fare in fretta se non vogliono cadere sotto i colpi dei milioni delle big europee.