Domenica 5 gennaio 1997, quindicesima giornata del campionato di Serie A. Allo stadio "Giuseppe Meazza" di San Siro Inter e Roma si affrontano per la prima gara del nuovo anno, in condizioni piuttosto precarie: i giallorossi allenati da Carlos Bianchi navigano in acque pericolose dall'inizio della stagione, mentre i nerazzurri di Roy Hogdson sono scivolati in zona Uefa dopo un'ottima partenza coincisa con la conquista del primato dopo 8 giornate in coabitazione con il sorprendente Vicenza di Francesco Guidolin (che a fine ann conquisterà a sorpresa la prima e finora unica Coppa Italia, ndr).

I tifosi della Beneamata non sanno ancora che, oltre ai tre punti in arrivo, quella del 5 gennaio 1997 sarà una data che rimarrà stampata per sempre nelle loro menti.

L'Inter passa in vantaggio grazie al bomber Maurizio Ganz, che lanciato alla perfezione da Javier Zanetti brucia Cervone in uscita e mette dentro con il sinistro. Poi, verso la fine della prima frazione di gara, avviene qualcosa di impensabile: tiro di Ganz da fuori area, Cervone respinge maldestramente con i piedi, il pallone carambola su un difensore della Roma ed è in quell'istante che Youri djorkaeff decide di scrivere una pagina di storia del calcio nerazzurro ed italiano: rovesciata con il destro, pallone alle spalle dell'incolpevole Cervone e tutto San Siro è in delirio: Inter 2, Roma 0.

Perfino l'arbitro Graziano Cesari si congratula con il fantasista francese, un gesto che si verifica raramente sui campi da gioco.

Quella partita si concluderà con il successo dell'Inter per 3-1 (reti di Delvecchio per i giallorossi e sigillo finale di Fresi, ndr), ma il gesto tecnico di Djorkaeff sarà stampato sulle tessere degli abbonamenti per la successiva stagione 1997/98.

Una prodezza balistica che ancora oggi, a distanza di 20 anni esatti, fa brillare gli occhi dei supporters interisti: in un mondo del pallone sempre più schiavo dei soldi e del business, ci sia consentita un po' di malinconia per un calcio che purtroppo non tornerà più.