Come auspicato da molti anni sembra essere arrivato il momento di una riforma strutturale di Serie A, Serie B e C (Ormai ex Lega Pro). Nonostante le dichiarate volontà di molti presidenti di Club in passato e dello stesso presidente della FIGC Tavecchio, una rivoluzione fatica ancora ad arrivare, ma la struttura che verrà discussa nelle prossime riunioni di Lega, in attesa dell’elezione di un nuovo presidente della Serie B, sembra ormai essere chiara: 18 squadre in Serie A, 20 in B, ed una C con due gironi da 20 squadre. Giocare ben quattro partite in meno nel corso dell’anno toglierebbe alla Serie A la necessità di dover programmare turni infrasettimanali e permetterebbe alle squadre impegnate in competizioni europee di gestire meglio i vari impegni.

Anche la Serie B, recentemente riformata nella regola che assicura (o quasi) lo svolgimento dei play-off, sarebbe protagonista di un significante ridimensionamento, considerando specialmente l’elevato numero di gare giocate dopo la regular season. Una riforma meno consistente, ma altrettanto necessaria sembra invece riguardare la Coppa Italia. Gli ultimi accoppiamenti hanno infatti destato scalpore, tanto da far gridare ad una riorganizzazione della competizione.

Coppa Italia

Nemmeno la Tim Cup potrebbe considerarsi esente da una futura revisione. Nonostante il nuovo regolamento sia stato puntellato di recente, sono ancora molti i dubbi sollevati riguardo le modalità di posizionamento delle squadre all’interno del Tabellone.

Attraverso un sorteggio viene assegnata una posizione alle otto squadre più forti del campionato: quattro da una parte che si daranno battaglia per un posto in finale (affrontando prima le vincitrici dei turni preliminari) e quattro dall'altra che seguiranno la stessa sorte. Viene impedito alle “top eight” solamente di affrontarsi prima dei quarti di finale, ma successivamente non c’è alcun tipo di vincolo o restrizione.

Quest’anno sarà possibile, ad esempio, che Juventus e Roma si affrontino proprio nei quarti di finali, e che la vincente sfidi il Napoli o l’Atalanta nella gara di andata e ritorno in semifinale. Molti dubbi lascia anche la modalità con la quale viene stabilito se una squadra affronterà in casa o meno le partite ad eliminazione diretta.

Contestualmente al posizionamento nel tabellone ad ognuna delle otto teste di serie viene assegnato un numero, che se risultato più basso a confronto con quella della sfidante concederà il privilegio di giocare in casa negli ottavi e nei quarti la partita decisiva. Ben più logico apparirebbe un criterio meritocratico: tenendo in considerazione la posizione in classifica di Serie A ottenuta nella precedente stagione, si potrebbero dividere le squadre per impedire che simili big match si verifichino prima di una semifinale, mentre stabilire in base al sorteggio l’ospitante o l’ospitata negli ottavi e nei quarti di finale continuerebbe a regalare quel pizzico di imprevedibilità incapace di favorire a priori la compagine più forte sul campo.

Turni Preliminari

Le partite di Tim Cup sono senza dubbio troppe: partecipano alla competizione le 20 squadre di A, le 22 di B, 27 di Serie C, e 9 di D. Il primo turno eliminatorio inizia alla fine di Luglio, periodo in cui molte squadre sono ancora nel pieno della preparazione estiva. Ridefinire le squadre partecipanti, togliendo un turno preliminare, e modificando le date, permetterebbe di poter anticipare alcune “sfide clou” spesso programmate in fasi delicate della stagione per le squadre che affrontano competizioni europee, evitando in questo modo inutili sovraccarichi.