L'Inter si conferma una delle protagoniste della sessione di gennaio di Calciomercato, nonostante i vincoli del Fair Play Finanziario che, di fatto, limitano le possibilità di spesa dei dirigenti nerazzurri. La soluzione è nei prestiti con diritto di riscatto che permettono di non appesantire i bilanci e di sanare le troppe carenze nella rosa, più volte sottolineate da Spalletti.

Ma si pensa anche a liberarsi della zavorra, quei giocatori che hanno deluso le aspettative, come Joao Mario, finito in prestito al West Ham o Gabigol, che ha fatto il suo ritorno al Santos, dopo l'infelice parentesi al Benfica. E così si cerca di rimediare agli errori fatti, forse per troppo entusiasmo o per inesperienza, nei primissimi tempi della dirigenza cinese, quando si è speso molto per acquisti poco funzionali alla squadra.

La sorpresa Rafinha

Adesso si ragiona con tutt’altra mentalità: così è arrivato Lisandro Lopez, il difensore centrale che mancava, un giocatore che, secondo Spalletti, “conosce come le proprie tasche il proprio ruolo e già sente il clima giusto, quello da Inter”.

Il mister è rimasto piacevolmente sorpreso anche da Rafinha: ''Deve sistemare la condizione fisica, ma mi aspettavo di peggio, dopo il lungo periodo in cui non ha giocato (spiega il tecnico) invece l'ho visto già pronto, reattivo''. Per l’allenatore si è trattato di un ottimo colpo di mercato perché è un calciatore utilizzabile in più ruoli, come esterno, centrocampista offensivo, o trequartista, posizione che gli va più a genio. Un giocatore molto utile, perché possiede la qualità nel palleggio, la tecnica e la rapidità indispensabili per muoversi anche negli spazi ridotti, con avversari che sempre più spesso “ti saltano addosso oppure si abbassano e ti aspettano tutti”.

Aspettando Pastore

Entrambi sono pronti per giocare, ma Spalletti ci tiene a considerare l’importanza dei nerazzurri che hanno retto l’Inter finora: ''Non è giusto buttar via il valore, le qualità di un percorso fatto''.

Anche se tutti si aspettano l’arrivo di Pastore, che ormai dichiara apertamente il desiderio di venire a Milano. Il mister se la cava con una battuta: ''Abbiamo parlato di lui, è vero, così come di altri, però Pastore è importante, perché mantiene unito il gregge''. A chi gli chiede del mancato trasferimento di Ramires dalla Cina il tecnico nerazzurro ricorda quei limiti finanziari che complicano le operazioni di mercato; in una situazione del genere è necessario saper valorizzare il materiale a disposizione: “Sotto questo aspetto devo cercare di fare qualcosa di meglio”. L’allenatore si compiace del rinnovo del giovane Vanheusden, un calciatore forte, che sa assumersi le responsabilità e che sarebbe impiegato anche in prima squadra, se non fosse infortunato.

Ma il tecnico parla molto anche del mercato in uscita, a partire dai dubbi di Pinamonti, indeciso se continuare ad allenarsi con i compagni o andare dove può scendere in campo; secondo il mister il ragazzo ha bisogno di giocare e potrebbe finire in prestito se si trovasse una squadra in grado di garantirgli più continuità.

Le possibili partenze

Altro nerazzurro dato in partenza da molti, destinazione il Betis Siviglia o il Fenerbahce, è Nagatomo, che è stato un po’ messo da parte; il giapponese vorrebbe giocare di più in vista dei mondiali. Spalletti non sembra troppo rammaricato: ''Anche io ambisco alla nazionale, dopo l’Inter (scherza il tecnico) ma per poterci arrivare devo fare risultati, scegliendo i giocatori che ritengo più giusti per vincere quelle partite''.

A tal riguardo l’allenatore cita anche Dalbert: ''Se non ha ancora sfondato è colpa mia, perché gli ho preferito altri calciatori nonostante le sue indubbie qualità, gli serve un po' di esperienza, ma crediamo in lui, non partirà''.