Fine di un ciclo? Sulla Juve di Allegri del dopo ko col Napoli si sono riversate critiche a valanga. In attesa della prova del 9, Higuain compreso, di sabato sera a Milano con l'Inter, ecco imperversare commenti da scudetto già perso e da ciclo finito. È trascorso poco dalla serata beffarda di Madrid, quando la Juve, pur eliminata in Champions, fu esaltata a più non posso da amici e nemici.
A distanza di una settimana, la situazione appare capovolta. Il settimo scudetto è a rischio e c'è chi dice che per Max Allegri sia inesorabilmente arrivato il tempo dei saluti. Restano quattro appuntamenti di campionato e la finale di Coppa Italia contro il Milan per confermare e smentire. Intanto si pensa al futuro oltre che al presente.
Squadra logora?
Poca fame oppure logorio fisiologico dietro al calo di risultati e soprattutto di prestazioni? Di certo c'è che di gioco, parliamo di qualità, se ne vede poco, malgrado l'accresciuta ricchezza del parco attaccanti con gli arrivi di Bernardeschi e Douglas Costa, che fanno compagnia a Higuain, Dybala, Mandzukic e Cuadrado.
Solisti dagli attributi tecnici notevoli, ma spesso costretti a sentirsi isolati dal resto dell'orchestra, che raramente riesce a servirli nel modo giusto e che a loro, anzi, si rivolge per sbrogliare le partite con un semplice colpo di genio. Il vero problema bianconero di quest'anno sembra abitare a centrocampo. Solo Pjanic riesce a fare la differenza, pur tra qualche limite di tenuta. Khedira va a passo di lumaca, salvando prestazioni grazie a gol pesanti e senso della posizione. Matuidi, con tutta la buona volontà, non riesce ad andare oltre al caotico apporto quantitativo da mediano.
I rincalzi del reparto non sono all'altezza dei titolari, inutile nasconderlo. Nelle retrovie, infine, dopo un inizio di stagione tremendo, la quadratura è arrivata con la crescita di rendimento di Benatia, centrale affidabile fino a prova di sbavatura decisiva, roba capitatagli sia contro il Real Madrid che col Napoli, nei momenti topici di partite fondamentali.
I terzini hanno reso meno del previsto, alcuni sono logori e altri vanno a corrente alternata.
Il futuro
Guardare avanti è la prima opzione di casa Juventus. Avanti in questo momento significa partita con l'Inter di sabato prossimo: il derby d'Italia dirà se la squadra è ancora in grado di tenersi stretto e cucito lo scudetto sulle maglie. Poi sarà mercato. Simone Inzaghi potrebbe essere l'erede di Allegri. Arrivi certi: Caldara e Spinazzola dall'Atalanta. Partenze certe: oltre all'addio al calcio di Buffon, quelle di Asamoah, Sturaro, Lichtsteiner. Probabili i saluti di Khedira, Mandzukic e Marchisio mentre su Alex Sandro decideranno le richieste di mercato. Si sognano i ritorni in prestito o in saldo di Pogba e Morata, è quasi fatta per Darmian, restano fondate le chance di bianconero per Pellegrini e Can.