La Roma ha da poco completato l'acquisto di Javier Pastore, talento argentino classe '89 arrivato dal Paris Saint-Germain per una cifra complessiva di 24,7 milioni (bonus compresi). "El Flaco" (il suo soprannome fin da ragazzino) è un giocatore piuttosto duttile, bravo con entrambi i piedi, che può essere schierato sia a centrocampo che in attacco. Tra le sue doti migliori ci sono indubbiamente la tecnica, la visione di gioco e il dribbling.

L'approdo in giallorosso dell'ex Psg rappresenta un vero e proprio salto di qualità per la formazione giallorossa, reduce da una stagione in cui ha dimostrato che, durante le partite più complesse o "bloccate", le è mancato l'estro di un calciatore in grado di risolvere i match con una giocata, con un'illuminazione.

Fin dal suo arrivo alla Roma, si è cominciato a parlare del ruolo che il tecnico Di Francesco riserverà al numero 27: il diretto interessato ha spiegato ai cronisti che l'allenatore romanista lo vede bene da mezzala, sottolineando comunque la sua piena disponibilità nell'essere impiegato laddove preferirà il mister.

Pastore mezzala o trequartista

Il fantasista sudamericano nel 4-3-3 tanto caro a Di Francesco potrebbe ricoprire due ruoli: mezzala con compiti da regista accanto a De Rossi ed uno tra Pellegrini, Cristante e Strootman, oppure esterno offensivo sinistro, con Under sulla destra e Dzeko centravanti. Ad ogni modo, a prescindere dalla posizione in campo, Pastore dovrebbe garantire una certa velocità e fluidità di manovra alla formazione giallorossa, aggiungendovi una certa imprevedibilità, tutte caratteristiche che, nella scorsa stagione, spesso sono venute a mancare alla compagine capitolina.

in un 4-2-3-1 o 3-4-2-1, l'ex Palermo potrebbe giostrare, invece, da trequartista, con piena libertà di trovare la posizione tra le linee avversarie. Anche in questo caso, il calciatore argentino dovrebbe rappresentare un'arma tattica in più per il tecnico, soprattutto nel non dare punti di riferimento agli avversari nello sviluppo della manovra offensiva.

Qualora dovesse ritrovare una certa continuità di rendimento, "El Flaco" diventerebbe certamente una pedina fondamentale nello scacchiere di Di Francesco

L'ex Psg a caccia di riscatto

Investimento da 24 milioni di euro, contratto quadriennale da 4 milioni l'anno: Javier Pastore è stato acquistato dalla Roma a cifre da vero top-player.

La classe e il talento di certo non gli mancano ma, se nei primi anni al Paris Saint-Germain è stato un protagonista assoluto della squadra transalpina, nelle ultime stagioni invece ha accusato qualche battuta a vuoto di troppo, a causa di infortuni, discontinuità e della competizione crescente all'interno dell'organico, dovendo contendere un posto a campioni del calibro di Neymar, Mbappé, Draxler e Di Maria. Naturalmente, a causa di questa fase poco esaltante della sua carriera, il fantasista sudamericano non è stato convocato dall'Argentina per il mondiale di Russia 2018.

Alla Roma, indubbiamente, il 29enne trequartista è alla ricerca di un pronto riscatto, affinché possa tornare ad esprimersi ai massimi livelli, diventando uno degli uomini-chiave della sua nuova squadra.

Del resto, è questo il dubbio che attanaglia i tifosi giallorossi e tutti gli appassionati di calcio: se l'ex Psg abbia imboccato la fase discendente della sua carriera, o se invece sia ancora in grado di toccare i livelli più alti di rendimento raggiunti in passato.

Monchi e Di Francesco, ovviamente, se hanno puntato su di lui è proprio perché hanno una grande fiducia nei mezzi tecnici e nel talento di questo calciatore che, probabilmente, giungendo in una piazza che lo accoglierà con grande calore ed entusiasmo, potrà ritrovare lo smalto dei giorni migliori, aiutando la Roma a raggiungere traguardi importanti.