Archiviata la parentesi Nations League, terminata col pareggio con il Portogallo che ha sancito la qualificazione dei lusitani lasciando un sapore agrodolce ai tifosi azzurri, l'Italia ritorna in campo per sfidare gli Stati Uniti del Ct ad interim Dave Sarachan. Sarà un test importante per Roberto Mancini che, nell'mmediato futuro, dovrà necessariamente andare a caccia di un nuovo bomber che raccolga l'eredità, solo per citare gli ultimi, dei vari Toni, Inzaghi, Vieri, Baggio e Schillaci. Ma sebbene il ruolo del centravanti sia quello che preoccupa maggiormente il CT azzurro alla luce della sterilità offensiva mostrata dalla nazionale italiana nel torneo (2 gol in 4 gare di cui uno su rigore, ndr), non è certamente l'unico che necessita di 'eredi' dei tanti grandi campioni che, in passato, hanno scritto la storia dell'Italia calcistica.

Tonali, lodato come erede di Pirlo

Dunque il match contro gli Stati Uniti, in programma stasera a Genk, in Belgio (calcio d'inizio alle ore 20.45, diretta su Rai Uno) è un banco di prova per alcuni giovani ed anche per il 'piano B' attuato da Mancini, concretizzato con la convocazione di un talentino che milita nel secondo campionato nazionale. Stiamo parlando di Sandro Tonali, gioiellino del Brescia di Corini e Cellino, già nel mirino dei top club italiani. Un nuovo Andrea Pirlo per il ruolo, la squadra con cui è approdato al grande calcio e la somiglianza fisica, anche se il classe 2000 non vuole paragoni. Tonali, infatti, nonostante nell'ultimo turno di campionato abbia realizzato il suo primo gol in stagione proprio con un calcio di punizione beffardo, ricopre compiti più difensivi e necessita di molto lavoro per 'sgrezzare' il suo piedino, ma le qualità ci sono: questo è fuori di dubbio.

Mancini pesca nel 'campionato degli italiani'

Mancini ha perciò scelto la linea verde, attingendo dal serbatoio della Serie B, un campionato che vede in campo, dati alla mano, oltre il 70% di italiani e oltre il 30% di under 23. Un dato importante per l'intero movimento. Se poi volessimo fare un salto indietro alla convocazioni del passato, per trovare un calciatore militante in cadetteria convocato in nazionale per partite ufficiali (ci furono Cragno, Ciciretti e Garritano convocati da Ventura per uno stage nel novembre 2016) bisogna infatti risalire a novembre 2011 con Angelo Ogbonna, capitano del Torino, convocato dall'allora commissario tecnico Prandelli.

Prima di lui i vari Buffon, Camoranesi, Chiellini e Del Piero nella Juve del post-calciopoli, ma, insomma, non possiamo certamente definirli 'cadetti'.

Il banco di prova allora non può che essere quello giusto visto che di fronte c'è una squadra che, pur non avendo una grande tradizione calcistica, negli ultimi anni ha migliorato il suo stile (merito anche degli insegnamenti di Klinsmann) e messo in difficoltà molti club europei.

Senza dimenticare, peraltro, il pareggio del 2006 nel girone del Mondiale che poi vide l'Italia trionfare e senza contare che nell'ultimo precedente, un'amichevole del 2012 disputata a Marassi, gli americani superarono 1-0 la nazionale di Prandelli.

La speranza è che il coraggio di Mancini, suffragato dalle scelte di un campionato come la B che apprezza particolarmente i giovani senza troppe paturnie, possa essere ripagato sul campo perchè è solo dal campo che possono arrivare le risposte che servono per la consacrazione del nuovo ciclo azzurro. Nel mentre, la speranza è che Tonali possa spiccare il volo come una "rondinella".