Ieri sera Matthijs De Ligt ha fatto il suo esordio ufficiale contro il Napoli all’Allianz Stadium con la maglia bianconera. Il battesimo è stato di fuoco, visto lo spessore degli avversari e per la lezione che ha dovuto subire lui insieme alla squadra. L’olandese deluso della panchina alla prima di campionato, complice il grave infortunio di Chiellini, ieri sera ha dovuto raccogliere l’eredità del capitano e con risultati tutto sommato incoraggianti.

La Juve a marchio Sarri, fin dalle prime battute, si è mostrata superiore agli ospiti e per un’ora circa li ha annichiliti, castigandoli con tre gol. Finché tutta la squadra girava anche De Ligt non ha fatto fatica, poi però il largo vantaggio ha fatto tirare i remi in barca a tutto il gruppo e qui sono iniziati i guai per i bianconeri che dopo il gol di Cristiano Ronaldo si sono visti rimontare in poco tempo tutto il vantaggio accumulato.

Dopo la ricreazione

A riaprire la gara è stato Manolas di testa su una punizione dalla trequarti, poi è stata la volta del nuovo arrivato Lozano che, approfittando del poco sincronismo di De Ligt e Alex Sandro in fase di copertura, ha accorciato le distanze.

Il pareggio è arrivato sempre da un ritardo in fase di copertura dell’ex capitano dell’Ajax su Di Lorenzo. L’ultimo gol come il primo sono stati incassati da una punizione sulla trequarti e questo dovrebbe essere motivo di riflessione e di lavoro per evitare errori di concentrazione che sono sempre pericolosi e vanno evitati sia in Champions che in Serie A. Il ventenne ex Ajax, al netto degli errori, ha dimostrato che ha la stoffa per sostituire il capitano che martedì si sottoporrà ad intervento chirurgico per ridurre la lesione al crociato anteriore del ginocchio sinistro.

La volontà di De Ligt

Il Golden Boy 2018/2019 è un ragazzo puntiglioso perché, come ha confermato al quotidiano olandese De Telegraaf, va a lezione d’italiano per apprendere la lingua in modo da comprendere al meglio i concetti della fase difensiva del Belpaese.

Durante la stessa intervista, il numero 4 bianconero ha raccontato che prima di arrivare a Torino ha contattato telefonicamente Maurizio Sarri, il quale gli ha spiegato cosa si aspettava da lui e nel contempo lo ha avvisato che nel primo mese di allenamento avrebbe dovuto cambiare molte delle sue certezze di gioco. Il discorso fatto a De Ligt vale per ogni difensore agli ordini del tecnico di Valdarno. Il centrale si è reso conto che il lavoro dell’ex Napoli è basato soprattutto sulla tattica e tutti in campo devono seguire dei movimenti sincronizzati. Contro il Napoli il giocatore ha mostrato grande padronanza quando la squadra era concentrata, poi il calo dopo l’intervallo e la conseguente rimonta dei partenopei sono una lezione importante per tutto il gruppo da ricordare durante il proseguo della stagione.