Il Milan ha battuto il Verona per 1-0 al Bentegodi nel posticipo della terza giornata di Serie A, grazie a un calcio di rigore trasformato da Piatek.
Un gol liberatorio per l'attaccante polacco, criticato molto nell'ultimo periodo per la poca freddezza dimostrata nelle prime partite di questa stagione (amichevoli incluse). Critiche causate anche dal recente cambio di numero di maglia dell'attaccante rossonero, passando dal 19 al 9, il numero che fu di giocatori del calibro di Pippo Inzaghi e Van Basten.
Il riassunto della partita
Una partita molto sofferta: nonostante l'Hellas Verona si sia ritrovato da subito con un uomo in meno, a causa della giusta espulsione di Stepinski, il Milan ha faticato a creare palle gol importanti.
La gara si sblocca solo al 68' su calcio di rigore, a tirarlo ovviamente è Piatek, senza paura, prende la palla, guarda il portiere e la piazza nell'angolino basso a destra. L'estremo difensore intuisce, ma l'attaccante polacco voleva troppo questo gol, in quel destro ci ha messo tutta la sua voglia di zittire chi diceva che il cambio di maglia era troppo per lui. L'esultanza parla per lui.
Quel dito davanti alla bocca guardando la telecamera è un messaggio chiaro, mandato ai suoi detrattori.
E anche se la VAR ha annullato il suo secondo gol, perchè viziato da un fallo sul portiere, i tre punti per il suo Milan li ha portati a casa. C'è anche da dire che negli ultimi istanti della partita c'è stato il rischio di una beffa atroce, quando Calabria è stato espulso per un fallo al limite dell'area. Con relative polemiche. E sul conseguente calcio di punizione Geloso ha poi tirato sulla barriera.
La difesa regge, ma il gioco preoccupa
In tre partite il Milan ha subito solamente un gol, un fatto sicuramente positivo, solo l'Inter ne ha subito solo uno. Ma la squadra di Giampaolo fa molta fatica davanti.
Solamente due gol segnati in tre partite sono un dato preoccupante, per una squadra che punta ad arrivare in Champions League, quindi almeno in quarta posizione.
C'è da dire che ovviamente la squadra deve ancora abituarsi al gioco del nuovo tecnico Giampaolo, di certo l'idea di gioco di un allenatore non si mostra in campo nelle prime partite, però contro squadre del calibro di Udinese, Brescia e Verona, i tifosi si sarebbero aspettati sicuramente prestazioni più convicenti, vista la differenza di valori delle squadre in campo.
Il derby si avvicina
Sabato 21 settembre alle 20:45 ci sarà il derby milanese. I nerazzurri ci arrivano con il morale altissimo, viste le tre vittorie su tre partite, ed avendo espresso un gioco convincente, alla luce dei sette gol segnati, e del solo gol subito.
Ma è vero anche che il derby è una partita a sé, come ci arrivano le squadre dipende poco. Perchè in una partita del genere non ci sono mai favoriti, ma solo uno spettacolo di partita da vivere, per i giocatori, ma soprattutto per i tifosi.