Continua a navigare a vista il mondo del calcio in queste settimane che vedono l'Italia mantenere alta l'attenzione legata all'emergenza sanitaria in corso. Sono giornate di attesa e di speranza quelle vissute dagli sportivi, con il Governo e la FIGC che rimangono in contatto per riuscire ad stabilire tempi sull'eventuale ripresa dei campionati professionistici.

Una ripresa difficile e che nelle ultime ore sembra trovare il parere negativo da parte di Giovanni Rezza dell'Istituto Superiore di Sanità. Se il Sud del paese che sembra contenere i casi di contagio, il Nord dal canto suo vive ancora momenti di emergenza: sembrano quindi poche le possibilità di registrare una ripresa della stagione nelle prossime settimane.

Con tale impostazione si è detto concorde anche il presidente del Torino Urbano Cairo.

Rezza sconsiglia di giocare

A sconsigliare la ripresa dei campionati di calcio nella giornata di lunedì 13 aprile è stato il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni Rezza. Le sue dichiarazioni, poco confortanti in merito ad un possibile ritorno in campo, sono state rilasciate durante il corso dell'appuntamento quotidiano della Protezione Civile.

"Il calcio è uno sport di contatto - ha sottolineato Luigi Rezza - se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole". Aggiungendo poi: "Sarà la politica a decidere. Credo sia una decisione difficile da prendere date le possibili implicazioni sanitarie".

Campionati, Cairo favorevole allo stop

Un pensiero chiaro a riguardo è stato formulato anche dal presidente del Torino Urbano Cairo, il quale attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport ha sottolineato come il momento vissuto dal Paese e dal mondo dello sport sia difficile e incerto.

Secondo lui in un momento nel quale l'Italia deve fare i conti con un evento che non conosce precedenti nella storia recente, parlare di calcio passa dunque in secondo piano: "Rezza è un uomo di scienza e io mi intendo di numeri - ha dichiarato Cairo -, attualmente è impensabile tornare a giocare tra un mese e mezzo: riprendere a giocare il campionato a fine maggio è impossibile".

Con la dilatazione dei tempi di conclusione dei campionati il rischio è quello di influenzare anche lo svolgimento dei tornei 2020-2021. "In Cina hanno chiuso tutto per due mesi e mezzo - evidenzia Urbano Cairo - con delle misure più stringenti, con lo stesso rigore attuato in Italia si potrà realisticamente tornare ad allenarsi a fine maggio con la possibilità di tornare in campo a fine giugno.

Il rischio è dunque quello di arrivare alla conclusione dei campionati nel mese di agosto, rovinando la prossima stagione".

Poi il patron granata ha detto: "Mi dispiace dover dire che come hanno capitolato Ceferin e Bach (riguardo a Europei e Giochi Olimpici, ndr), saranno costrette a capitolare tutte le federazioni e le leghe dei campionati".

Ad opporsi alla ripresa imminente dei tornei sono anche diversi presidenti di altri club dei vari campionati professionistici.