Il mondo del calcio italiano è nuovamente vittima di un episodio di discriminazione razziale. Stavolta è il turno di Nwankwo Simy, attaccante nigeriano del Crotone, che nei giorni scorsi è stato raggiunto sui social network da un commento offensivo e discriminatorio pubblicato relativamente a una sua storia su Instagram. L'attaccante nigeriano ha prontamente denunciato il fatto sul web.

Le frasi incriminate contro Simy

"In Nigeria si deve propagare la peste bubbonica, zin.....o di m...a". Queste sono solo parte delle pesanti parole con le quali l'hater ha commentato la storia Instagram dell'attaccante Simy dopo la sconfitta subita dal Crotone per 2-3 contro il Bologna, nel match della 28^ giornata della Serie A 2020/2021.

Anche peggiori quelle con cui prosegue il commento: "Godo che tuo figlio muore per cancro al pancreas".

Alle porte della 'Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale', che vede molti club di calcio schierarsi in prima linea contro questa piaga sociale, ancora una volta l'immagine del calcio italiano viene dunque macchiata da episodi di razzismo e di odio sui social. Non si tratta di un episodio isolato: sempre a Crotone pochi giorni fa, infatti, era stato un altro calciatore, il nazionale algerino Adam Ounas, a lamentare la ricezione messaggi privati con espliciti insulti discriminatori. La società calabrese era peraltro intervenuta senza esitazioni in sua difesa.

In passato molti altri calciatori erano stati vittime di episodi di razzismo, dentro e fuori dal rettangolo verde di gioco.

La lezione del giocatore: 'Facciamolo diventare famoso perché se lo merita'

Una lezione per tutti è arrivata poco dopo l'episodio proprio da parte dello stesso calciatore Nwankwo Simy.

Il giocatore ha infatti reagito con efficace signorilità, pubblicando gli insulti sui social assieme a un commento tanto sereno quanto ironico, evidenziando agli occhi dei suoi followers il deprecabile gesto dell'hater ed esponendolo direttamente al giudizio del web.

Il giocatore ha infatti scritto la frase: "Facciamolo diventare famoso perché se lo merita".

Social media e 'hate speech'

Le parole offensive rivolte contro l'attaccante del Crotone, come gran parte degli episodi simili accaduti sul web, non riportano solo messaggi discriminatori dal punto di vista razziale, ma anche ulteriori offese esplicite rivolte all'individuo stesso e a persone a lui vicine.

Queste caratteristiche sono tipiche di quello che viene comunemente chiamato 'hate speech', ovvero il manifestarsi di messaggi di odio legati alle conversazioni sui social media, non solo in ambito sportivo.