A 19 anni da quella che nell'immaginario collettivo degli appassionati italiani di calcio è considerata la "partita della vergogna", l'arbitro Byron Moreno, celebra e festeggia sui social l'Italia in finale a Euro 2020 contro l'Inghilterra.

Nel giugno 2002 al mondiale nippo-coreano Byron Moreno diresse l'ottavo di finale tra gli Azzurri e la Corea del Sud, danneggiando di fatto ripetutamente l'Italia, favorendo così il passaggio del turno da parte dei coreani ai quarti di finale del torneo mondiale, la partita finì 2-1 per i padroni di casa al Golden gol nei tempi supplementari.

Byron Moreno la finale degli Azzurri a Euro 2020

L'ex arbitro, poi radiato dalla Federazione internazionale, a sorpresa su Twitter nelle scorse ore si è lasciato andare a dei festeggiamenti e complimenti verso la Nazionale di calcio dell'Italia.

"Grande Italia, complimenti, ora l'obbiettivo è diventare campioni", questo il tweet scritto dall'ex arbitro a sostegno proprio di quella Nazionale che tanto penalizzò durante il mondiale in Corea. Sembrerebbe un messaggio del tutto normale dopo la conquista della finale, ma va ricordato cosa successe in quell'ottavo di finale.

Moltissimi furono gli episodi contestati all'Italia, come la simulazione di Francesco Totti e la non concessione di un rigore lapalissiano, punito addirittura con la simulazione e il secondo cartellino giallo. Un gol annullato a Tommasi per un fuorigioco del tutto inesistente, moltissimi interventi violenti e pericolosi dei coreani ai danni degli italiani non sanzionati con i cartellini gialli.

Celebre ancora oggi l'immagine di Angelo Di Livio a muso duro con Byron Moreno che, puntandogli il dito, contro cercava spiegazioni inutilmente, ma non solo: un giocatore della classe e dell'educazione di Paolo Maldini perse la testa scagliandosi contro l'ex arbitro: "È uno scandalo - uno scandalo! Non possiamo accettare e sopportare nel silenzio queste ingiustizie, bisogna farsi sentire".

La radiazione dalla Federazione e il carcere per Byron Moreno

La carriera di Byron Moreno subì un durissimo colpo già nel 2003, quando la Fifa lo sospese definitivamente, dopo che era già stato fermato per due volte dalla propria Federazione in Ecuador.

L'ex arbitro fu arrestato all'aeroporto di New York: era stato scoperto che celava sotto il cappotto pacchetti di stupefacenti da immettere negli Stati Uniti all'aeroporto John F. Kennedy. Fu condannato a due anni e mezzo di carcere e da quel momento se ne persero le tracce. Oggi collabora con Radio Redonda, è commentatore sportivo e tiene anche una propria rubrica "El pito de Byron". Molto attivo sui social network, in questi giorni sta commentando con opinioni e giudizi personali le partite che animano la Copa America, ma anche appunto gli Europei di calcio.