La Juventus è attesa da settimane impegnative fra calcio giocato e vicende giudiziarie. È prevista entro inizio marzo la presentazione del ricorso al Collegio di Garanzia del Coni in merito al caso plusvalenze, che ha portato a una sanzione di 15 punti per la società bianconera da scontare in campionato. Sull'argomento di recente è stato intervistato anche il professore Giuseppe Napoli. Il docente di diritto processuale tributario alla Luiss a Tuttosport ha detto che attualmente non c'è una norma che vieti la possibilità di cedere un giocatore a un prezzo maggiore se fra le parti c'è un'intesa di valutazione sullo stesso.

Caso plusvalenze e valutazione dei giocatori

'La cessione di un giocatore è paragonabile a quella di un bene immateriale, come riporta la sentenza 2376/2023 della Corte di Cassazione'. ha detto Giuseppe Napoli a Tuttosport. Il professore di diritto processuale tributario alla Luiss ha aggiunto che 'Non può esistere una norma che vieti di vendere un bene a prezzo più alto, anche se c'è una sovrastima della valutazione' se questo è concordato fra le parti. 'Libero mercato e soggettività influenzano il prezzo di mercato di un giocatore, proprio per questo non si possono definire alterazioni contabili la definizione del prezzo di un cartellino di un giocatore' ha detto ancora.

L'utilizzo delle intercettazioni da parte della magistratura

Si è parlato molto nelle ultime settimane dell'utilizzo delle intercettazioni come prove di indagini in merito al caso plusvalenze che sta riguardando la Juventus. Napoli ha dichiarato: 'È evidente che se non c'è reato perseguibile il contenuto delle intercettazioni non deve avere alcun rilievo'. Il docente ha aggiunto che i magistrati possono legittimamente utilizzare le intercettazioni per le indagini, ma senza reato la loro importanza decade.