La data del 19 aprile sarà molto importante per capire quale sarà il futuro sportivo della Juventus in questa stagione per quanto riguarda il campionato, sarà il giorno dell'esito del ricorso presentato al Collegio di Garanzia del Coni per la penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze. A confermarlo sia il direttore tecnico Francesco Calvo ma anche l'amministratore delegato Maurizio Scanavino nelle recenti interviste, questo confermerebbe il fatto che la strategia difensiva sull'altro filone d'indagine manovra stipendi potrebbe dipendere proprio dalla decisione del Collegio di Garanzia del Coni.

A parlare dell'argomento Daniele Galosso in un recente articolo pubblicato su Tuttosport il giornalista ha sottolineato come il fatto che la società parli soprattutto del ricorso al Coni per il caso plusvalenze potrebbe raccontare in qualche modo quelle che sono le intenzioni sul filone d'indagine che accorpa la manovra stipendi e le partnership sospette con altre società. Sarebbe quindi da non escludere la possibilità di affidarsi al patteggiamento per quest'ultimo filone d'indagine.

La Juventus potrebbe valutare un compromesso con la Procura Figc per la manovra stipendi

'Per decidere di affidarsi eventualmente al cosiddetto patteggiamento, ovvero l’applicazione di sanzioni su richiesta delle parti, non è sufficiente la sola intenzione da parte dell’indagato.

Dipende anche dai capi d’imputazione additati dall’accusa'. Queste le dichiarazioni di Daniele Galosso sul suo articolo pubblicato su Tuttosport. Il giornalista ha aggiunto: 'La Juventus potrebbe anche essere disposta a patteggiare ma all'interno di determinate accuse accettabili'. Potrebbe quindi esserci un vero e proprio compromesso, che sarebbe 'offerto' dall'articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva.

In questo si legge: 'Prima che il Procuratore federale abbia notificato l'atto di deferimento, i soggetti ai quali è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini possono richiedere, con una proposta di accordo l'applicazione di una sanzione ridotta o commutata, indicandone il tipo e la misura'. Una sanzione che in tal caso sarebbe diminuita per un massimo della metà di quella prevista.

Come spiegato dal giornalista Galosso: 'Si tratterebbe di un compromesso per ridurre i tempi della vicenda giudiziaria con sanzioni ritenute accettabili'. Di conseguenza non si parla di una vera e propria ammissione di colpa, anche perché in tal caso andrebbe a pesare anche sul processo penale sul quale la Procura di Torino sta indagando e per il quale è attesa la seconda udienza preliminare in data 10 maggio.

Come viene eseguita la richiesta di patteggiamento

La Juventus se decidesse di intraprendere il patteggiamento dovrà procedere con una richiesta al Procuratore Federale Chiné, il quale dovrà rendere nota la volontà della società bianconera al Procuratore Generale dello Sport. Quest'ultimo dovrà effettuare delle indagini nei 10 giorni successivi.

Proposta che poi viene inviata al Presidente Federale che entro 15 giorni sentito il Consiglio di Stato, dovrà manifestare le proprie osservazioni. Completato l'iter procedurale, l'accordo diviene definitivo ed entra in vigore nell'immediato.