Gianluca Pagliuca, ex portiere di Bologna e Inter, nelle scorse ore ha condiviso le proprie opinioni in merito al calcio italiano e alla Juventus palesando alcuni dubbi circa l'utilizzo del VAR nel campionato italiano.

Gianluca Pagliuca ha parlato degli errori arbitrali in Juventus-Bologna

'Mi dicono che sono antijuventino. Confermo di esserlo, lo sono diventato per forza di cose. Per quanto mi riguarda è una storia che si trascina da 25 anni'. Queste le dichiarazioni di Gianluca Pagliuca in una recente intervista a Il Resto del Carlino. Evidente il riferimento dell'ex portiere a Juventus-Inter del 1998 con il presunto fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo passato alla storia per le tante contestazioni susseguenti in casa Inter.

Ritornando all'attualità e a Juventus-Bologna, Pagliuca ha poi prodotto altre considerazioni: 'Ci sta che l’arbitro possa non aver visto bene: ma a quel punto il Var doveva richiamarlo. Sennò a che cosa serve la tecnologia? Il Var spesso viene utilizzato come vogliono loro. Al Milan sabato col Torino hanno dato due rigorini che non avrebbero concesso a una squadra medio-piccola. La verità è che la tecnologia è affidata agli uomini, sono sempre loro che prendono la decisione finale'.

Pagliuca ha parlato poi di una sorta di compensazione che avrebbe adottato l'arbitro Di Bello in campo: 'Confesso che dopo il gol giustamente annullato a Vlahovic per il fuorigioco di Rabiot ho pensato: alla prima minima possibilità di dare un vantaggio alla Juve Di Bello lo farà.

Ma quel rigore negato è una cosa macroscopica'.

L'utilizzo del Var in Italia

La visione critica di Pagliuca si estende anche all'uso del VAR nel calcio italiano: 'Il Var spesso viene utilizzato come vogliono loro. Al Milan sabato col Torino hanno dato due rigorini che non avrebbero concesso a una squadra medio-piccola. La verità è che la tecnologia è affidata agli uomini, sono sempre loro che prendono la decisione finale'.

La versione della Juventus

In riferimento alle polemiche post Juventus vs Bologna, gli addetti ai lavori bianconeri, senza esporsi direttamente quanto piuttosto attraverso degli spifferi di corridoio, hanno lasciato intendere di essere stati a loro volta danneggiati per via di due calci di rigore non concessi: uno per l'intervento di Moro che frana su Chiesa toccando anche il pallone con il braccio, l'altro per il fallo di mano di Lucumi sul cross di Weah sul quale si è parlato di mano in appoggio quando in realtà, sempre secondo la versione delle cose bianconera, il braccio del difensore del Bologna era ancora per aria al momento del contatto e non per l'appunto in appoggio sul terreno di gioco.