"Francamente le plusvalenze le fanno tutti, ma non bisogna farle come la Juventus”: ad esprimersi in questi termini il Ds di una nota squadra di Ligue 1 (che ha preferito restare anonimo) chiamato in causa da France Football a dare il proprio parere sul fenomeno plusvalenze e su quanto accaduto in Italia ai bianconeri, alla fine penalizzati di 10 punti e costretti dunque a dire addio alla Champions League che si sta disputando in questo 2023-24.
“Sono cose che accadono quando ti senti intoccabile”
"Agnelli, già duramente colpito dal fallimento della Superlega, fuori dalla holding di famiglia, è scomparso dal panorama.
Dava lezioni qua e là e il piccolo mondo del calcio gli mostrava chi comandava. Non lui, in questo caso. Hanno esagerato - ha sottolineato il ds francese in questione subito prima di un'altra fonte (anch’essa anonima) interpellata da France Football - Gli scandali spesso avvengono per imprudenza, quando pensi di essere intoccabile, ma resterà un incidente nella storia della Juve".
E poi ancora: "Francamente lo fanno tutti, ma non bisogna farlo come la Juve. La plusvalenza è un atto di equilibrio, con vantaggi e svantaggi da ogni parte, a seconda di ciò di cui uno ha bisogno. Ci adattiamo per aggirare le regole di gestione. Se sei un po’ intelligente, il rischio è relativamente basso. Non dà fastidio a nessuno, anzi fa comodo a tutti”.
Insomma, quello legato alle plusvalenze è un’affare che conviene a tutte le parti in causa senza se e senza ma: “Il giocatore non perde stipendio e guadagna reputazione, l’agente ha una buona provvigione”.
"E' colpa dei club che vivono al di fuori delle proprie possibilità"
Ad inquadrare il fenomeno in un contesto ancora più ampio, la fonte ha spiegato come dal canto proprio un eccessivo ricorso a certi strumenti finanziari deriverebbe da un problema 'ancestrale', radicato nella condotta dei club che si ostinano a vivere (e ad operare) al di sopra delle propria opportunità finanziarie: "Le società continuano a vivere al di sopra delle proprie possibilità, il calcio ha questo vantaggio unico nel mondo degli affari: non muore mai.
I suoi attori possono fare tutte le cose stupide del mondo, lui è la fenice permanente".
In effetti sembra esattamente la parabola vissuta dalla Juventus, che negli anni prima di quelli sotto attenzione per l'eccessivo ricorso alle plusvalenze aveva prima acquistato Cristiano Ronaldo dal Real Madrid (pagandolo 115 milioni di euro con 58 milioni lordi di ingaggi l'anno corrisposti all'asso portoghese) e dopo prelevato Matthijs de Ligt dall'Ajax per 85 milioni di euro accettando di versarne 12 l'anno netti al calciatore.