In queste ore è arrivato l’esito delle controanalisi relative al test antidoping di Paul Pogba: anche il secondo esame ha confermato la presenza di testosterone nel campione di urine. Adesso per il francese scatterà l’iter davanti al tribunale antidoping: Pogba dovrà presentare la sua memoria difensiva, ma potrà anche chiedere di essere interrogato. L’obiettivo del suo pool legale sarà quello di provare a dimostrare la “non intenzionalità”.

Dopodiché il tribunale antidoping deciderà se archiviare o se condannare il centrocampista francese per doping.

In tal caso la squalifica va da un minimo di due anni a un massimo di quattro. Inoltre Pogba rischierebbe che la Juventus chieda la rescissione del contratto.

Le parole di Allegri su Pogba

La notizia della confermata positività di Paul Pogba al testosterone è arrivata quando Massimiliano Allegri stava parlando in conferenza stampa. Il tecnico livornese si è detto dispiaciuto per il francese soprattutto a livello umano: “Non lo sapevo, attendiamo l’esito dell'iter successivo”.

Adesso, la Juventus dovrà decidere il da farsi, visto che il giocatore rischia una lunga squalifica. L’opzione di una rescissione del contratto sembra essere concreta, ma è possibile che il club aspetti ancora un po’ di tempo prima di procedere.

Le tappe del caso

Paul Pogba, dopo la prima giornata di campionato Udinese-Juventus, è stato sottoposto ad un controllo antidoping, nel quale è risultato positivo al testosterone ed è stato sospeso.

Secondo quanto emerso successivamente il giocatore della Juventus, in estate, ha assunto un integratore consigliatogli da un medico vicino alla sua famiglia: un complemento alimentare che è stato acquistato dal francese durante le sue vacanze a Miami, situazione di cui non ha informato lo staff medico della Juventus.

Il club ha scoperto tutto solo dopo che il giocatore è risultato positivo al controllo antidoping. A quanto pare sul flacone dell’integratore assunto dal centrocampista sarebbero stati indicati i rischi che si potevano correre assumendolo. Adesso la palla passerà ai legali di Pogba, che dovranno dimostrare la non intenzionalità del giocatore a violare le regole.

Nelle ultime settimane, il francese non ha visto i compagni della Juventus, visto che con la sospensione non ha potuto avere accesso alle strutture della Continassa. I contatti tra il numero 10 bianconero e il resto della squadra sono stati solamente telefonici e Pogba non è neanche più andato all’Allianz Stadium per vedere le partite dei compagni.