Il 2-2 ottenuto dalla Juventus nel match casalingo con il Parma conferma due statistiche piuttosto preoccupanti per i bianconeri, vale a dire una difesa che dall'infortunio di Gleison Bremer ha perso smalto e una difficoltà nel raccogliere punti tra le mura amiche.
Numeri di una crisi difensiva che è nata dall'infortunio di Bremer
Il calcio è un sport soggetto a grandi cambiamenti, lo sa bene la Juventus di Thiago Motta che da inizio stagione a oggi ha subito un radicale mutamento della propria fase difensiva. I bianconeri avevano infatti mosso i primi passi della nuova stagione mostrando una solidità invidiabile che aveva permesso a Di Gregorio e al suo comprimario Perin di mantenere la porta bianconera inviolata per sei partite consecutive di campionato.
Ben poco aveva pesato la prima rete stagionale subita nella fase finale del match di Champions League contro il PSV, avversario peraltro battuto con un secco 3-1 casalingo e di conseguenza la formazione piemontese viaggiava a vele spiegate, con la speranza che il progetto affidato a Thiago Motta potesse essere meno tortuoso del previsto. La rottura del crociato di Gleison Bremer nella rocambolesca sfida del 2 ottobre con il Lipsia, ha però stravolto nuovamente le carte in tavola per la società bianconera che da li in avanti, avrebbe visto la propria fase difensiva crollare a picco.
Dal match con i tedeschi alla sfida di ieri con il Parma, la Juventus ha infatti incassato la bellezza di 10 gol in appena sei partite.
Una statistica che deve evidentemente tenere conto del 4-4 con l'Inter ma che non evidenzia quanto la squadra di Motta abbia rischiato nel corso dei vari match. A San Siro ad esempio Di Gregorio è stato autore di diversi interventi salva partita e lo stesso vale per Perin, eroico nell'1-0 subito con lo Stoccarda. Ovviamente tra le cause di questa crisi difensiva va sottolineata l'importanza dell'assenza di Bremer: il brasiliano non solo rappresentava un capo saldo sul quale poggiarsi ma permetteva alla formazione di Motta di giocare 30 metri distante dalla porta senza avere paura di essere infilata in velocità.
Cosa che sta puntualmente accadendo con Danilo e Gatti, due centrali più strutturati e che faticherebbero certamente meno se piazzati a ridosso della propria area di rigore.
L'Allianz Stadium non è più il fortino di una volta
Un altro dato piuttosto allarmante che può essere registrato in casa Juventus è quello dei risultati casalinghi: una volta lo Stadium era territorio di conquista per i bianconeri, mentre ora questa favorevole statistica sembrerebbe essere svanita.
La compagine piemontese in questa stagione ha giocato tra le mura amiche otto gare tra campionato e Champions League, trovando tre volte la vittoria, quattro volte il pareggio e una sconfitta. Un ruolino di marcia che, se non verrà stravolto, difficilmente permetterà alla Juventus di competere per i trofei.