Nelle scorse ore, l'ex calciatore Lionello Manfredonia ha parlato della Juventus, sostenendo di non vedere grandi cambiamenti tra le trame di gioco attuate dalla squadra di Thiago Motta e quelle che proponeva gli scorsi anni Massimiliano Allegri. Dell'idea di calcio che ha in mente l'italo brasiliano, ha detto la propria opinione a anche il tecnico Cesare Prandelli.
Manfredonia: 'Ad oggi non vedo differenze tra la squadra guidata da Motta e quella di Allegri'
"Differenze tra la Juve di Motta ed Allegri? Non mi sembra ce ne siano fino adesso" questo è quanto riferito da Lionello Manfredonia nell'intervista rilasciata nelle scorse ore ai microfoni di Bianconera News.
L'ex calciatore ha analizzato l'inizio di stagione che ha visto protagonisti i bianconeri: "La squadra ha alternato delle buone prestazioni ad altre meno positive. Questo perché alcuni acquisti si sono dovuti ambientare, mentre altri ancora lo stanno facendo. Di conseguenza, Motta ha dovuto far giocare alcuni giovani, senza offrire un calcio scintillante, fino a questo momento".
Proprio in merito ai giocatori che stanno più faticando ad ingranare con la Juventus, Manfredonia ha citato Douglas Luiz. Secondo l'ex difensore, al brasiliano dovrà essere concesso ancora del tempo, ma fino ad un limite oltre il quale non si dovrà sforare.
Parlando dell'infortunio che ha colpito Gleison Bremer, Manfredonia ha sottolineato come l'assenza del brasiliano peserà sulla stagione dei bianconeri i quali, però, potranno sopperire contando su un calciatore in netta crescita quale Federico Gatti.
Riferendosi infine ai problemi offensivi mostrati dalla Juventus in questo inizio di stagione, l'ex calciatore non ha puntato il dito unicamente su Dusan Vlahovic, ma ha sostenuto che il centravanti serbo dovrebbe essere maggiormente assistito dal centrocampo e dai compagni di reparto.
Prandelli: 'Thiago Motta occupa lo spazio e crea superiorità'
Del calcio espresso dalla Juventus ha parlato a Deejay Footbal Club su Radio Deejay anche il tecnico Cesare Prandelli: "Thiago Motta non è un fanatico del sistema di gioco. Lui occupa lo spazio e crea superiorità numerica, ma non in maniera sistematica e ripetitiva.
Chi c'è c'è, una volta era così: sapevi che dovevi migliorare a livello tecnico e con lui migliori, ma non è così fanatico e rigido".
Su Vlahovic e sul suo egoismo sotto porta, Prandelli ha infine sottolineato: "Gioca poco con la squadra? Ma meno male. Questo è quello che gli avevo chiesto io".