Le Norme Tecniche per le Costruzioni (ntc) del 14 gennaio 2008 hanno rappresentato una rivoluzione in campo legislativo, assemblando in un unico testo molteplici norme, circolari e relativi aggiornamenti, che fino a quel momento creavano un insieme confusionario di regole di difficile interpretazione, diventando così il documento di riferimento per tutti i professionisti italiani.

Per far fronte ai possibili difetti e adeguamenti da dover tenere di conto, nel marzo del 2010, Franco Karrer, l’allora presidente del Consiglio superiore del Lavori Pubblici, decise di avviare un processo che avrebbe dovuto portare alla revisione (biennale, secondo quanto stabilito) delle NTC.

Da allora la commissione relatrice incaricata di preparare l’aggiornamento e composta da professionisti e produttori di materiali, è in attesa di un via libera che però non è ancora arrivato, causa la lunga burocrazia di cui sentiamo spesso parlare.

Quest’aggiornamento riguarda soprattutto e specificatamente il problema sismico degli edifici. Attualmente le NTC affermano che per ridurre gli effetti del terremoto, l’azione dello Stato si è concentrata sulla classificazione del territorio in quattro differenti categorie, inbase all’intensità e frequenza dei terremoti del passato, e sull’applicazione di norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche.La legislazione antisismica italiana, allineata alle normative europee, con particolare riferimento agli EuroCodici,prescrive norme tecniche in base alle quali un edificio debba sopportare senza gravi danni i terremoti meno forti e senza crollareper terremoti più forti,con l'obiettivo primario di salvaguardare la vita delle persone.

Le attuali NTC infatti, hanno modificato il ruolo che la classificazione sismica aveva ai fini progettuali: per ciascuna zona precedentemente veniva fornito un valore di accelerazione di piccoe quindi dispettro di risposta elastico(valoriche racchiudono in sé molte variabili del terreno) da utilizzare per il calcolo delle azioni sismiche.

Con l’entrata in vigore delle NTC, per ogni costruzione ci si deve riferire ad una accelerazione di riferimento “propria” individuata sulla base delle coordinate geografiche dell’area di progetto e in funzione dellavita nominaledell’opera.

L'Aggiornamento

Dopo gli eventi dell’Aquila e di Amatrice, si è reso urgentemente necessario l’aggiornamento delle NTC che attendiamo ormai da anni, e sembra che verrà rilasciato insieme ad una circolare esplicativa alla fine del 2016.

Tra i vari cambiamenti e modifiche apportate, porterà soprattutto un’innovazione: una classificazione sismica degli edifici esistenti, estremamente simile a quella già esistente per la classificazione energetica. Si punta ad una campagna di prevenzione sismica, con la quale si spronano i cittadini a migliorare le capacità antisismiche dei fabbricati, attraverso interventi diretti.Usando gli stessi criteri per le costruzioni ex novo, taliregole risulterebbero inapplicabili poiché gli interventi risulterebbero, oltre ad essere eccessivamente costosi, anche eccessivi per il fabbricato stesso poiché le nuove costruzioni vengono eseguite con regole e norme differenti da quelle vecchie. Tale aggiornamento dovrebbe creare un terzo genere, a metà tra il semplice miglioramento (che non porta miglioramenti di alcun genere al fine della resistenza antisismica) e la realizzazione di nuove strutture.

Cosa significa tutto questo?

Per quanto ancora non ci sia nulla di certo, possiamo auspicare che lo Stato incentiverà tutti i cittadini al riadeguamento sismico degli edifici, così da promuovere una campagna di prevenzione sismica, esattamente com’era accaduto con l’incentivazione della sostenibilità energetica degli edifici, così che ogni edificio sia classificato anche in base alla sua resistenza antisismica.