Altre cattive notizie giungono sull'attesissimo iPhone 6. Dopo le critiche relative al fatto che in tasca si piegherebbe non essendo stato prodotto con materiali resistenti, bisogna anche aggiungere il fatto che lo schermo sia ad alto rischio esplosione. Ciò perché sarebbe stato costruito in vetro e non in zaffiro, un materiale molto resistente che può essere prodotto soltanto portando i forni a 2mila gradi. Ma che, proprio per questo, costa fino a 5 volte il normale vetro. A produrli per la Apple doveva essere la società Gt Advanced Technologies, ma qualcosa è andato storto.

A svelare i retroscena è Ettore Bianchi su ItaliaOggi, notizia poi riportata da Il Giornale.

Cosa è successo

Gt Advanced Technologies si era accordata con Apple per produrre per loro conto cilindri di zaffiro più grandi quelli in genere previsti. Poi si è capito che tali cilindri non sarebbero mai stati utilizzati dalla società fondata da Steve Jobs e così quest'ultima ha deciso di affidare direttamente alla Gt la produzione dello zaffiro, dandole anche ingenti capitali. In questo modo, Apple avrebbe acquistato il materiale a un prezzo prefissato, ma la società produttrice ci avrebbe ricavato troppo poco. Ma poi tutto è andato in malora poiché lo scorso ottobre è stato ufficialmente dichiarato il fallimento della Gt Advanced Technologies e la Apple, non potendo contare sugli schermi di zaffiro, ha così deciso di puntare tutto sul vetro per realizzare i propri schermi.

Schermo meno resistente

La conseguenza ora sta nel fatto che, appunto, i nuovi iPhone, 6 e Plus, hanno degli schermi in vetro molto meno resistenti dello zaffiro e secondo gli esperti, ciò può avere conseguenze spiacevoli in termini di resistenza, sia in caso di alte temperature, sia di movimenti bruschi come cadute o piegamenti nelle tasche. La Apple ha comunque intenzione di utilizzare lo zaffiro uscito comunque dai forni per gli attesissimi smartwatch che saranno prodotti l'anno prossimo dal colosso. Almeno non saranno del tutto inutili.