Siamo a Cariati, provincia di Cosenza: qui, il Liceo Scientifico Stefano Patrizi sta ormai andando alla deriva. Infatti, quello che doveva essere il fiore all'occhiello del piccolo paese calabrese si sta trasformando in un istituto dalle gravi mancanze. L'ultima, in ordine temporale, a venire a galla, ha dell'incredibile: gli studenti non possono usufruire dei servizi igienici per mancanza di acqua. Difatti, seppur siano stati denunciati agli organi di competenza provinciali questi problemi, ancora non si è arrivati ad una soluzione concreta, e la tiepida iniziativa della preside è sfociata in un nulla di fatto

La preside, Ida Sisca, ha cominciato ad interessarsi della situazione, chiamando in gioco le autorità competenti, per far sì che provvedano alla riparazione della cisterna, talmente usurata da non poter immagazzinare grandi quantitativi di acqua.

Intanto gli studenti iniziano a mugugnare, chiedendo la sospensione delle lezioni fino a che la situazione non sarà risolta definitivamente. Vedendosi respinta questa richiesta, rappresentanti d'istituto, comitato studentesco e studenti sono quindi giunti ad una soluzione, che andrebbe incontro un po' a tutti: si fa lezione fino a che l'acqua sgorga dai rubinetti. Nel momento in cui l'acqua viene a mancare, le attività didattiche verranno immediatamente sospese. "Non siamo animali", scrivono gli studenti su uno striscione che esibiscono all'entrata del Liceo. E non hanno tutti i torti: come studiare in un ambiente che non garantisce neppure di lavarsi la faccia?

Speriamo che la situazione nei prossimi giorni si risolva, perché è davvero assurdo che un istituto di istruzione superiore non possa garantire ai propri studenti un posto sicuro dove crescere.

E' normale che un ragazzo non possa nemmeno avere il diritto ad un po' di acqua, in caso di infortuni o di ferite? Nessun padre dormirebbe sonni tranquilli sapendo che suo figlio passa cinque ore al giorno in un posto insicuro. Ma, a quanto pare, gli organi provinciali competenti hanno altri grattacapi da risolvere: da sottolineare è difatti la superficialità con la quale stanno trattando la cosa, mandando sì dei controlli per monitorare la situazione, ma non facendo nulla di immediato. Ma una cosa è certa: gli studenti del Liceo Patrizi non si arrenderanno.