Antimafia in azione in Sicilia con un colpo davvero grosso della Dia di Trapani. Una persona che viene sospettata di svolgere la funzione di prestanome di Matteo Messina Denaro, noto boss mafioso da tempo latitante, ha visto confiscato un suo notevole patrimonio mobiliare e soprattutto immobiliare, stimabile sui 700 milioni di euro circa. L'imprenditore è di Castelvetrano e risponde al nome di Giuseppe Grigoli.



Gli organi inquirenti che hanno curato l'indagine, particolarmente complessa, lo considerano però una "testa di legno" cioè un prestanome del boss Messina Denaro, cioè un pezzo da novanta.

Considerato il "re dei supermercati", si trova detenuto dopo avere subito una condanna a 12 anni di carcere da parte della Corte d'Appello di Palermo per il reato di Associazione mafiosa.



La DIA ha avuto il suo bel da fare per confiscare qualcosa come 12 società, 220 immobili, 133 appezzamenti di terra per totali 60 ettari. Un vero e proprio impero. Saranno ora i processi penali relativi a tale vicenda ad attribuire le singole responsabilità e a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla formazione di questo impressionante patrimonio, che la dice lunga sull'entità degli affari delle associazioni a delinquere presenti sul territorio della regione Sicilia.

Tornando a Matteo Messina Denaro, già il suo soprannome la dice lunga sulle sue capacità delinquenziali.

Messina Denaro viene infatti chiamato "Diabolik". È nato il 26/4/1962 ed è attualmente tra i superlatitanti più ricercati al mondo. Viene collocato dagli esperti ai vertici dell'associazione denominata Cosa Nostra.