Definire triste e angosciante questa storia è doveroso: è doveroso verso chi soffre davvero, al cospetto di tanta gente che pur soffrendo tantissimo ha ancora la voglia di vivere e al cospetto di quelle persone invece, che chiedono di morire con dignità.

Sergio e Marco Quarta, fratelli gemelli di 34 anni, originari di Merine di Lizzanello, in provincia di Lecce, soffrono entrambi dall'età di 4 anni della cosiddetta sindrome di Duchenne, in pratica della malattia meglio nota come distrofia muscolare, che impedisce ad entrambe una vita normale. La loro malattia li ha ridott, a vivere perennemente a letto, tracheostomizzati , con l'unica possibilità di parlare affidata al puntatore ottico, e  a socializzare solo attraverso i social network.

Per tutte  queste cause e concause i due hanno rivolto un appello a Papa Francesco affinché, come loro stessi hanno dichiarato attraverso i vari social, li liberi da questa condizione angosciante per una morte e una fine più dignitosa. Infatti i due fratelli hanno riferito queste parole: "Chi ci ha privato della nostra dignità di vita in nessun modo può toglierci la possibilità di morire dignitosamente".

In pratica i due fratelli hanno chiesto al Papa l'autorizzazione affinché le macchine che li tengono in vita possano essere staccate.

"Vogliamo che vengano staccate tutte le macchine che ci tengono in vita così da poter alleviare le nostre sofferenze e quelle dei nostri genitori". Questo è l'amaro ma significativo desiderio dei due fratelli malati e corrosi da questa brutta e avvilente malattia: la distrofia muscolare.

 Anche il padre dei due consanguinei, Antonio Quarta, pur essendo disperato, per la situazione tragica e avversa che gli si è presentata, ha rilasciato alla stampa, le seguenti veritiere dichiarazioni:"Ma anche se in molti si sono occupati di noi, soprattutto tanti giornalisti che noi ringraziamo di vero cuore, nulla è cambiato: noi siamo sempre nella stessa situazione, non abbiamo avuto notizie, ad esempio, malgrado le promesse dell'assessore regionale al Welfare, dell'assegno personalizzato che aspettiamo dal 2010.

Marco e Sergio hanno bisogno di tutto e occorrono soldi: mi è arrivata una bolletta per il pagamento del metano di 2.000.000 euro, il consumo è elevato proprio a causa delle necessità dei ragazzi (ambiente caldo, elettricità per i macchinari che li tengono in vita). Chi pagherà questa bolletta? Io non ho soldi".