Il Bangla Tour è la nuova e raccapricciante moda che affligge la capitale italiana, Roma. Con questo nuovo passatempo i ragazzi dell'ultradestra neo-nazista si "dilettano" nel pestaggio, nella caccia di persone per l'appunto bengalesi e abusi correlati da minacce di vario genere sempre molto pesante. Il fenomeno avviene nei seguenti quartieri della capitale:

  • Torpignattara
  • Prenestino
  • Casilino
  • Acqua Bullicante

Il fenomeno del Bangla Tour è stato portato all'attenzione pubblica dopo i tanti casi di aggressioni e maltrattamenti. Una domanda a cui gli inquirenti hanno dovuto dare risposta è: "Perchè i naziskin nostrani se la prendono così tanto con gli originari del Bangladesh?". La risposta è molto semplice, il silenzio.

I bengalesi temono molto questi attacchi continui e proprio per provocarne il meno possibile e senza ricevere ulteriori persecuzioni non denunciano il fatto ma si chiudono in loro stessi, per il terrore in cui sono costretti a vivere ed anche perchè molti di essi non hanno il permesso di soggiorno, perciò a volte preferiscono subire tutto questo pur di non ritornare in una situazione di guerra ed ulteriori problemi.

Alla sera le bande di teppisti ed aggressori si riuniscono insieme per andare a fare "baldoria", sempre se così si possa chiamare, pestando ed impaurendo sempre più bengalesi.

"Pulizia etnica, lotta all'immigrazione, ti scarica, ti fa star bene, dai andiamoci a fare un bengalino", queste le frasi che si possono udire da minorenni che si apprestano a fare questi atti di infimo livello sociale. Fortunatamente ci sono stati due arresti, ma ciò che sciocca di più sono le dichiarazioni rilasciate dall'avvocato di uno degli arrestati di soli 16 anni di età: "Il ragazzo sembrava un'invasato e ripeteva sempre che loro sono una camerata e combattono l'immigrazione clandestina grazie a queste spedizioni punitive in giro per la città. Ciò di cui sono certo è che questi ragazzi vengono indottrinati tramite un lavaggio del cervello vero e proprio. Un'altra cosa di cui sono sicuro è che ciò che ha fatto il mio assistito era per una sorta di iniziazione come se si trovasse in una setta".

L'avvenimento di questo articolo risale al 18 maggio 2013 quando il sedicenne fu arrestato assieme ad un altro agazzo di 19 anni dopo aver pestato un bengalese in Via Muzio Oddi facendo passare l'aggressione come una rapina. Purtroppo questo discorso è venuto all'attenzione dei media solo negli ultimi tempi. C'è da chiedersi come sia possibile che nel 2013 esistano ancora queste mentalità.