A Mestre si è tenuto l'incontro tra sindacati ed i responsabili della fabbrica svedese. Il piatto servito agli operai italiani è molto amaro, addirittura pesante, con poche prospettive d'uscita. I proprietari svedesi hanno presentato un piano drastico per salvare in parte le 4 aziende presenti sul suolo italiano, minacciando perfino la chiusura di Porcia, in provincia di Pordenone suscitando panico tra i dipendenti.

I sindacati fanno sapere che la proposta comporta un taglio duro ai salari che sarebbero così ridotti del 40%, tanto per fare un semplice esempio una persona con 1400 euro andrebbe a prendere 700-800 euro quasi come un assegno di cassa integrazione.

Questo comporterebbe una riduzione di circa 3 euro sul costo dell'ora lavorata che in parole povere significherebbe un risparmio di 130 euro.

Purtroppo le cattive notizie non vengano mai da sole. La Electrolux sarebbe intenzionata a chiudere lo stabilimento di Porcia in Friuli Venezia Giulia, colpevole di produrre frigoriferi che costerebbero 30 euro in più rispetto ai prezzi concorrenziali quali LG e Samsung.

I sindacati sono scesi in assetto di guerra annunciando lotta dura, denunciando l'azienda di avere utilizzato la forza lavoro italiana fino a quando le faceva comodo e di scendere direttamente a Roma per essere ricevuti dal Presidente del Consiglio Enrico Letta.

Anche la Presidente della Regione Debora Serracchiani si è detta molto preoccupata per la sorte di questa fabbrica ritenendo la proposta di chiusura inaccettabile e che lo stato italiano non diventi il notaio della volontà svedese.