In Nigeria la scia di sangue non si ferma più. I gruppi integralisti hanno portato a segno altri due sanguinosi attentati andando a colpire dei poveri innocenti durante una funzione religiosa o chi stava facendo la spesa al mercato. Boko Haram non è purtroppo nuovo a stragi del genere: basti pensare che dal 2002 continua a flagellare il nord-est della nazione con lo scopo di inculcare "la sharia", ossia la legge fondamentale islamica anche in Africa.

Solo, lo scorso anno si sono fatti artefici di vere e proprie persecuzioni, incendiando interi villaggi e compiendo orrende carneficine: purtroppo le forze governative possono fare ben poco ed i due attentati di domenica sono la loro atroce risposta ai vari arresti.

Questa volta gli integralisti sono entrati con armi automatiche e bombe rudimentali sparando all'impazzata sulla folla di cristiani che pregava in una chiesa del villaggio di Waga Chakawa nello stato di Adamawa. Poi, non contenti, hanno incendiato le capanne e fatto numerosi ostaggi. Alla fine si sono contati circa 25 morti e feriti di cui non si conosce ancora la sorte.

Il secondo attentato, ancora più vile, è stato compiuto durante il mercato che si stava svolgendo presso il villaggio di Kawuri da parte di un commando di 50 uomini armati che hanno aperto il fuoco con armi pesanti e disseminato la zona di bombe artigianali che hanno straziato anche i soccorritori giunti sul luogo della tragedia.

Questa volta il conto delle vittime è assai salato: basti sapere che sono morte 50 persone e tante altre sono ferite in maniera terribile.

Infine, un'imbarcazione diretta ad un terminal Eni nel Delta del Niger è stata sequestrata da sette uomini appartenenti forse ad un movimento Mend ritenuto scomparso: l' Eni ha reso noto che non ci sono dipendenti italiani fra gli ostaggi del rimorchiatore.

Questo clima di terrore sta mettendo in serie difficoltà il presidente nigeriano Goodluck Jonathan che ha cambiato i vertici della Difesa ordinando maggiori controlli.