Sabrina Misseri resta nel carcere di Taranto, dove èdetenuta dal 15 ottobre del 2010. Così ha deciso la Corte di Assise della procura ionica cheha respinto la richiesta di scarcerazione (o in alternativa degli arrestidomiciliari a casa della zia materna Emma Serrano), presentata dai suoiavvocati.

L'istanza era stata presentata dopo che Franco Coppi eNicola Marseglia, i legali della ragazza ora ventiquattrenne (condannata all'ergastoloper l'uccisione della cugina Sarah Scazzi), avevano riscontrato la mancatapresentazione dei motivi della sentenza definitiva e dopo che le condizioni disalute di Sabrina Misseri si erano a loro dire aggravate, rendendola incapacedi commettere altri reati (anche perché secondo la sentenza si trattò di undelitto scatenato dall'impeto).

Le 6 pagine di risposta della Corte di Assise di Taranto presiedutadal presidente Rina Trunfio, hanno invece rappresentato un quadro di salutecompatibile con il carcere e ritengono ancora Sabrina Misseri un soggettopotenzialmente pericoloso e capace di inquinare le prove (dal momento che prima di esserearrestata aveva cercato di "manipolare" alcuni testimoni) e di darsi alla fugaper evitare di scontare la pena a vita inflitta nel mese di aprile del 2013.

Sarah Scazzi scomparve il giorno 26 agosto 2010 e dopo mesidi ricerche vane e di strane voci riguardanti un presunto allontanamento volontariodella quindicenne, il suo cadavere fu ritrovato il 6 di ottobre dello stessoanno in un pozzo vicino a casa, dopo che lo zio Michele Messeri (padre diSabrina e marito di Cosima Serrano, anche lei condannata all'ergastolo insiemealla figlia) confessò di avere strangolato la nipote, per poi accusare alcuni giorni dopo lafiglia.

Il delitto di Avetrana (dal nome della città di residenza ditutti i protagonisti), occupò per mesi le cronache di tutti i principali organidi informazione italiani, tra le smentite del Misseri (che si accusò nuovamentedel delitto della nipote e che comunque nel corso del tempo ha cambiato piùvolte la versione dei fatti) e le "rilevazioni" a colpi di sms e diintercettazioni nella vita privata di Sabrina Misseri che, secondo la Procuradi Taranto, avrebbe agito per gelosia nei confronti della cugina Sarah, perché colpevoleai suoi occhi di esercitare un fascino "particolare" nei confronti del suoamore non corrisposto Ivano Russo (meglio conosciuto come il "bello di Avetrana").