"Vi scriviamo con ancora negli occhi le immagini di Marius, morto a causa della vostra superficialità e crudeltà. A un paese civile (come voi definite il vostro) certe immagini non possono e non dovrebbero appartenere": inizia così la la mail diffusa nei network, con l'invito a copiarla ed inviarla dal proprio indirizzo alla casella di posta elettronica dello zoo di Copenaghen, dove un piccolo di giraffa, "Marius", un esemplare di un anno e mezzo - che godeva di ottima salute - è stato condannato e abbattuto.

La morte della giraffa, come era prevedibile, ha scatenato l'indignazione degli animalisti di tutto il mondo.

Il motivo dell'esecuzione? La giraffa Marius è nata dall'unione tra due esemplari troppo "parenti", questa la grave ed imperdonabile colpa del povero animale.

La mail, che sta girando nel web, è stata inviata per conoscenza anche alle autorità danesi ed europee, per protestare fortemente anche sul fatto che l'animale è stato ucciso, squartato in diretta, davanti ai visitatori dello zoo, bambini e adulti, i quali hanno ripreso il macabro evento con telecamere e macchine fotografiche; la giraffa "Marius" è stata poi data in pasto agli animali carnivori dello zoo, i leoni.

Prosegue la mail contestando che diversi zoo europei avevano chiesto di poter accogliere Marius, avrebbero così potuto salvargli la vita.

Si chiede nella missiva di conoscere il motivo per cui lo zoo di Copenhagen non abbia accolto tali richieste, "forse per pubblicità al vostro zoo?" La mail denuncia il sadismo e l'indifferenza dimostrata al riguardo dallo zoo di Copenhagen. "Come dicevano i latini 'mors tua vita mea', e la morte di Marius diventa un colpo di vita per il vostro zoo".

Ci si domanda nella mail se il motivo del gesto eclatante non sia stato un tentativo per pubblicizzare, in modo sinistro e crudele, lo zoo di Copenhagen, magari perchè aveva pochi visitatori.

Va segnalato che in migliaia avevano avevano firmato una petizione online per salvare la vita della giraffa, un miliardario si era dichiarato disponibile ad acquistare l'animale e tenerlo nel giardino della sua tenuta a Beverly Hills; lo zoo di Copenhagen non ha accolto tali richieste.

Questa la laconica risposta dello zoo, che ha comunicato dal proprio sito web di non aver avuto altra scelta, onde evitare il raggiungimento dell'età adulta della giraffa, in quanto - così si può leggere - in base alle regole dell'Associazione europea zoo e acquari, la consanguineità tra giraffe sarebbe da evitare. Questo il motivo ufficiale del crudele ed eclatante gesto.

Nella mail si chiede la chiusura dello zoo e che il direttore venga rimosso dal suo incarico: "auspicio che abbiamo per tutti i luoghi di detenzione e prigionia per animali innocenti - siano essi zoo, delfinari, circhi".

Chi partecipa alla catena di mail contro lo zoo di Copenhagen sottoscrive anche l'ultimo passaggio: "Porteremo avanti questa battaglia, perché la morte di Marius non sia stata vana, perché non ci siano più Marius, né da voi né in altri luoghi come il vostro".

E' una lettera aperta, inviata per conoscenza alle istituzioni, alla stampa, e a tutti coloro che si indignano per l'orrore provocato e causato dallo zoo di Copenhagen con l'uccisione del piccolo di giraffa.

Giorni addietro la stampa aveva diffuso un'altra notizia allarmante, quella che il giardino zoologico di Jyllands Park, posto nel pieno centro del paese, stava per abbattere un altro esemplare di sette anni, anch'esso di nome Marius, da qui è stato ribattezzato dai media "Marius 2.

Fortunatamente, a rassicurare è arrivata immediata la smentita della direzione del Jyllands Park, che ha negato così la volontà di sopprimere la giraffa Marius 2. La direzione ha dichiarato dalla pagina Facebook del Jyllands Park che non c'è alcun piano per spostare o sopprimere alcuna delle giraffe ospiti presso la loro struttura. Smentita quindi la volontà di sopprimere la giraffa Marius 2.