La Coop, responsabile della diffusione, ha quindi provveduto a ritirare immediatamente dal commercio il lotto 40902 dell'Acqua Monte Cimone.
E' accaduto in questi giorni a Montevarchi, in provincia di Arezzo, dove dei consumatori hanno accusato forti disturbi dopo aver bevuto la nota acqua Monte Cimone.
L'Unicoop Firenze, ha emanto un comunicato scusandosi, rappresentando che l'acqua alterata responsabile dei malori procurati, aveva "sapore ed odore anomalo" (n.d.r.: quasi come un'esimente?), significando altresì di aver ritirato dalla vendita il lotto 40902 Acqua Cimmone, in seguito ai disturbi riportati da alcuni consumatori.
L'Unicoop Firenze ha quindi invitato i clienti a controllare cautelativamente prima dell'acquisto il codice a barre indicato sulle confezioni presenti nelle loro rivendite; ha fornito altresì le seguente indicazioni: le confezioni già acquistate andranno riconsegnate presso il punto vendita più vicino; la partita di acqua alterata presenta questa etichettatura: barcode 8001120002747 L.1,5, lotto 40902, la data di scadenza riportata è quella di giugno 2015.
I supermercati Coop terranno affissi per 15 giorni degli appositi cartelli informativi, posizionati in vista sugli scaffali e presso il box informazioni.
La Asl, nel mentre, sta analizzando l'acqua responsabile dei malori.
L'Acqua Minerale Monte Cimone viene prodotta e distribuita per la Coop dalla S.E.M.
S.p.A Sorgenti Emiliane Modena; le sue caratteristiche: è un'acqua iposodica, sgorga a 935 metri sopra il livello del mare dalla sorgente di Ospitale di Fanano, in provincia di Modena. La sorgente è situata in un territorio montuoso dell'Appennino Emiliano, nel Parco Naturale dell'Alto Appennino Modenese "in un ambiente incontaminato", così è descritta l'acqua nel sito internet del gruppo societario SEM.
Un'ipotesi avanzata è che il lotto ritirato dal commercio potrebbe aver subito delle alterazioni in fase di imbottigliamento e fabbricazione, la qual cosa non elimina però l'allarme destato nei consumatori.
E' singolare che la Coop, distributrice di acqua minerale imbottigliata, pochi anni addietro, nel 2010 diffuse una campagna di sensibilizzazione, denominata "Acqua di casa mia" con cui invitava la gente a bere acqua di rubinetto, promuovendo quindi un consapevole e proprio uso della risorsa-acqua, esortando quindi di evitare inutili sprechi.
Il messaggio: "L'acqua di rubinetto è un bene prezioso e sicuro, la cui potabilità è garantita" da controlli conformi alle leggi " e certificati dalle autorità sanitarie".