Momenti di terrore in Indonesia dove un vulcano ha provocato la morte di almeno 11 persone tra cui degli alunni di un liceo in gita scolastica sulle pendici del Sinabung. Però le autorità avvertono che il numero delle vittime è destinato tristemente ad aumentare.

Il vulcano alto 2460 metri sorge in prossimità del villaggio di Sutopo Purwo Nugroho che è stato invaso da lava, cenere e lapilli lanciati fino a 2000 metri di altitudine. Il vulcano dell'arcipelago indonesiano aveva dato motivi di preoccupazione già nel 2010 quando risvegliatosi dal letargo durato 400 anni aveva messo in fuga 20.000 persone per poi riaddormentarsi.

Le autorità dell'Ente infatti avevano consentito agli abitanti dei villaggi distanti dalle pendici 5 km di rientrare finalmente a casa.

Così, l'eruzione di sabato 1 febbraio 2014 li ha presi di sorpresa. Una scolaresca con accompagnatore e professori hanno pagato il prezzo più alto. I soccorritori corsi sul luogo della tragedia hanno estratto dalle ceneri i cadaveri carbonizzati di almeno 4 liceali, un assistente e un professore. Mentre alcuni feriti sono ricoverati con il corpo devastato dalle ustioni nel centro di terapia intensiva della città.

Davanti alle squadre di soccorso ed ai giornalisti che dovevano procedere adagio e con maschere a gas, si è aperta una scena apocalittica. Tanti cadaveri giacevano in terra ricoperti da moltissima cenere, colpiti alle spalle durante le loro attività, sembrava di essere a Pompei. Il governo ha riferito che i soccorsi procedono a rilento per il pericolo di nuove eruzioni del Sinabung, resosi molto suscettibile in questi giorni.