Martedì pomeriggio, il boss della mafia Totò Riina è stato ricoverato d'urgenza in ospedale in seguito ad un malore. In un primo momento si era pensato a un attacco di cuore o addirittura a un ictus, ma secondo gli esami clinici si tratterebbe di una semplice indigestione. 

Il capo dei capi  in ospedale a Milano

Totò Riina 83 anni, è stato arrestato nel 1993 dopo una latitanza lunga quasi venticinque anni, durante la quale è stato l'unico capo indiscusso di cosa nostra. Detenuto dal 2003 nella casa di reclusione di Opera a Milano sotto il regime del 41 bis (precedentemente era ad Ascoli Piceno nel penitenziario di Marino del Tronto), Riina, essendo cardiopatico, nel corso della sua permanenza in carcere ha accusato diverse volte problemi di salute, cosa che ha spinto i suoi avvocati a chiedere la sospensione del regime del carcere duro (il 41 bis) e il trasferimento in una struttura ospedaliera idonea per il ricovero del padrino.

Richiesta poi respinta dalla Settima sezione penale della Cassazione.

Si temeva un infarto, ma era un indigestione

Nel pomeriggio di martedì 3 marzo, mentre era nella sua cella, Riina ha accusato vomito e forti dolori all'addome: una volta allertate le guardie, le quali hanno prontamente dato l'allarme, il boss dei corleonesi è stato prima sottoposto a un elettrocardiogramma e poi subito trasferito in ospedale per il ricovero d'urgenza. Molti hanno pensato al peggio, ossia un infarto, ma i referti medici hanno confermato che si è trattato di un indigestione.