La vergogna consumatasi sabato 3 maggio, in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, con quel lungo e paradossale confronto tra autorità, calciatori e il capo degli ultrà del Napoli, Genny "a Carogna" ha generato polemiche e discussioni sull'eccessivo potere di cui godono, nel calcio italiano, i capo - tifosi. Lo Stato nega di aver trattato con la curva, ma in ogni caso la scena pietosa andata in onda sabato sera, con un tifoso quasi ucciso per una partita di calcio, sta scatenando il dibattito politico e non solo.

A tal riguardo, il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato da Massimo Giletti ha anticipato che il Governo non resterà a guardare. Il leader del "Nuovo Centro Destra" ha annunciato che verranno introdotte regole molto più severe rispetto a quelli vigenti attualmente: "Daremo un giro di vite fortissimo", ha dichiarato un indignato ma deciso Alfano. Attualmente, per coloro i quali si macchiano di episodi di violenza negli stadi scatta il Daspo, cioè l'allontanamento dalle partite di calcio che vale per 5 anni, più altri 5 in caso di recidiva.

Il Ministro dell'Interno anticipa che la sua intenzione è quella di inasprire il Daspo, facendolo diventare innanzitutto un divieto alla partecipazione di qualunque manifestazione sportiva. Inoltre, la proposta di Alfano è quella di aumentare la durata della recidiva fino a 10 anni, se non addirittura trasformarla in un allontanamento a vita. Il politico siciliano definisce "belve" coloro che vanno allo stadio con spranghe e catene per generare violenza, e afferma che il compito dello Stato è fare in modo che il calcio torni presto a diventare uno sport sano, con gli impianti sportivi riempiti solo da famiglie, bambini, e persone oneste e leali che rappresentano la maggioranza dei "calciofili" italiani.

Intanto, giungono buone notizie sulle condizioni di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli raggiunto da un colpo di pistola all'esterno dello stadio Olimpico di Roma. I familiari hanno fatto sapere che l'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto per l'asportazione del proiettile che si trovava tra un polmone e la spina dorsale è riuscito perfettamente. Serpeggia un cauto ottimismo, anche se i medici non si sbilanciano e non considerano ancora Ciro fuori pericolo.