Il dipendente della portineria dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani ha chiamato il 118 quando davanti a sè si è trovato l'autista di un pullman con a bordo un turista israeliano di 59 anni, colpito da un malore, probabilmente un infarto mentre era in Sicilia.

Nessuno dei medici all'interno del presidio poteva intervenire, come spiega il direttore sanitario Francesco Giurlanda. Il personale dell'ospedale è un personale di guardia e non può intervenire al di fuori del presidio in una pubblica via e l'ambulanza ferme davanti all'ospedale serve solo al trasporto verso altre strutture, queste le regole.

Fatto sta che i mezzi del 118 che si trovano a poche centinaia di metri sono arrivati dieci-quindici minuti dopo e i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo.

Anche se vi era un medico di passaggio lì, non poteva fare altro che delle manovre rianimatorie che sono state fatte però quando era arrivato il 118. Sull'accaduto intanto indaga la polizia di Trapani che ha trasmesso gli atti in Procura. Quando c'è un'emergenza bisogna lasciare quello che vi è secondario e non per forza sottostare al preciso regolamento del presidio ospedaliero, dicono così alcune persone che si trovano nei pressi dell'ospedale trapanese. Una cosa del genere poteva accadere forse in un luogo lontano dalla struttura ospedaliera distante pochi chilometri, ma non è ammissibile che tutto questo sia successo nella breve distanza di poche centinaia di metri. Il dibattito non finisce qui.