Torna a mietere vittime Boko Haram, gruppo terroristico basato sul fondamentalismo islamico. Un'autobomba è esplosa ad Abuja, capitale della Nigeria, uccidendo sedici persone, questo è il bilancio provvisorio. L'attentato è avvenuto ad un giorno dalla partenza del World Economic Forum, fondazione senza scopo di lucro, con sede in Svizzera, che organizza dei meeting per discutere delle questioni mondiali più urgenti da affrontare.

La fondazione non si occupa solo di temi economici, ma anche di altre situazioni legate all'ambiente e alla salute. Il governo nigeriano, per garantire la sicurezza, finora ha schierato nel Paese circa 6 mila agenti, ma ciò non è bastato a impedire l'attentato del 2 maggio.

Alcuni testimoni hanno raccontato che un uomo si è lanciato dalla vettura prima che questa esplodesse. L'autobomba è scoppiata vicino ad un posto di blocco che si trovava nei pressi dello stazionamento degli autobus, nella periferia di Abuja. Questo luogo, il 14 aprile, era già stato teatro di un altro doppio attentato, durante il quale morirono 71 persone e ne rimasero ferite 124.

La capitale della Nigeria ha già subito parecchi attacchi terroristici, compreso quello al palazzo delle Nazioni Unite nel 2011, però per un paio d'anni era tornata la pace. Ora, i fondamentalisti di Boko Haram si sono di nuovo concentrati su di essa, effettuando due attentati in poco meno di un mese.

Boko Haram è un movimento terroristico di chiara matrice islamica, il cui nome si può tradurre con "L'educazione occidentale è sacrilega". Nata nel 2002, quest'organizzazione sta portando avanti degli attacchi terroristici in Nigeria dal 2009, con lo scopo di "costringere" il governo del Paese ad avviare una secessione per favorire l'introduzione della "sharia", la legge islamica. Solo quest'anno, Boko Haram ha ucciso almeno 1.500 civili in attentati organizzati nei tre stati al nord-est della Nigeria.