Bufera su Venezia. Il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del Mose, il sistema di dighe mobili realizzato per separare temporaneamente Venezia dalle acque marine, mettendola al riparo da eventuali fenomeni che potrebbero risultare dannosi per la città. Le accuse nei confronti di Orsoni sono di riciclaggio, corruzione e concussione.

Oltre al primo cittadino veneziano, altre 35 persone sono state arrestate in base alle indagini effettuate dalla Guardia di Finanza. Tra queste ci sono anche nomi di spicco come il consigliere regionale del Pd, Giampietro Marchese, l'assessore regionale alle infrastrutture, Renato Chisso e il presidente del Coveco, cooperativa che ha svolto un ruolo centrale nella realizzazione del Mose, Franco Morbiolo.

Una richiesta d'arresto è scattata anche per Giancarlo Galan, che nella sua carriera politica ha ottenuto ben due mandati come ministro. Prima è stato titolare del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e poi ha ricoperto anche la carica di Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Attualmente, il 57enne Galan è senatore di Forza Italia e per questo motivo la Finanza non ha potuto arrestarlo direttamente. Sarà un'apposita commissione a decidere se l'ex Presidente della Regione Veneto potrà finire in manette.

L'indagine della Guardia di Finanza in merito agli appalti del Mose è partita tre anni fa e aveva già portato ad alcuni arresti eccellenti, come quelli di Piergiorgio Baita, ex Ad della Mantovani e di Giovanni Mazzacurati, l'ingegnere che ha ideato il sistema di dighe mobili.