Se n'è andato poco dopo aver festeggiato il suo 88° compleanno: dopo una vita passata nel calcio, regalando magie e trionfi soprattutto ai tifosi del River Plate e del Real Madrid, Alfredo Di Stefano ha deciso di ritirarsi per sempre, lasciando in eredità la grandezza di un calciatore che, come solo i grandi campioni sanno fare, ha scritto la storia del calcio internazionale. Venerdì 4 luglio aveva appena finito di celebrare il compleanno con gli amici, quando il suo cuore si è fermato.

Il grande campione è stato subito rianimato e portato di corsa all'ospedale Gregorio Maranon, dove i medici l'hanno tenuto in coma nella speranza che Di Stefano riuscisse a compiere un'altra grande impresa, quella di reagire all'infarto. Accanto a lui, oltre ai familiari, c'era anche Florentino Perez, presidente del Real Madrid che ha pregato a lungo affinché il presidente onorario si risvegliasse, ma stavolta Di Stefano non ce l'ha fatta ed ha salutato per sempre. Già nove anni fa il cuore del campione aveva lanciato l'allarme: un infarto a Valencia, nel 2005, che aveva portato ad un'operazione e all'inserimento di quattro by - pass.

Dici Alfredo Di Stefano e non puoi non dire Real Madrid: una vita intera trascorsa accanto ai quei colori che l'avevano fatto diventare grande e che lui aveva contribuito a far diventare grandi. Nel 2000 era diventato presidente onorario delle merengues, ruolo che ha ricoperto sempre con dedizione e grande professionalità. Sempre presente, Di Stefano, a tutti gli eventi, soprattutto alle presentazioni dei nuovi calciatori, era lui l'anima del Real Madrid. Un uomo di grande spirito, dall'ironia pungente e dalla battuta sempre pronta.

Per far capire quanto abbia significato Di Stefano per il Real Madrid, basti ricordare che, quando arrivò a giocare nella Liga spagnola, nel 1953, i blancos non vincevano un campionato da ben 20 anni. Con Don Alfredo in campo, di scudetti ne arrivarono ben 8, senza dimenticare i successi europei con 5 Coppe dei Campioni in bacheca. Don Alfredo Di Stefano aveva iniziato a giocare nel River Plate, dove rimase fino al periodo dello sciopero dei giocatori argentini, quando decise di emigrare in Colombia, ai Millonarios di Bogotà. Sia Barcellona che Real Madrid avevano messo gli occhi su quel fuoriclasse: i blaugrana trattarono col River Plate, i blancos con i colombiani, ne scaturì un duro confronto che, in periodo di dittatura madrilena, favorì l'approdo del campione al Real Madrid. Alfredo Di Stefano, in carriera, ha vinto 2 palloni d'oro e ben 22 titoli con River Plate, Millonarios, Real Madrid e Argentina, con la quale ha trionfato nella Coppa America del 1947, senza riuscire però a vincere un Mondiale. Dopo essere stato nominato presidente onorario della Casa Blanca, ha preso casa nei pressi del Bernabeu, dove si è sentito male. Il suo cuore ha deciso di fermarsi lì, nei pressi di quel tempio del calcio di cui è stato, per anni ed anni, la divinità incontrastata.