In una provincia al centro dell'Afghanistan, a Ghor, non distante da Kabul, in una zona solitamente lontana dalle violenze, uomini armati hanno ucciso 15 persone, tra cui tre donne e un bambino che viaggiavano a bordo di due macchine. Riferisce dalla provincia di Ghor, il portavoce del governatore della provincia, Abdul Hai Khatibi, che i viaggiatori sono stati fatti fermare a bordo strada dal commando, quindi fatti scendere dalle automobili sono stati messi in fila e uccisi uno dopo l'altro con colpi di arma da fuoco alla testa e in petto. Sempre da quanto riferisce il portavoce della provincia, un uomo è riuscito a scappare.

Il capo della polizia provinciale, Fahim Qaiem, oltre a confermare i fatti, ha accusato del massacro, avvenuto nella notte, i talebani.

A Herat, solo il giorno precedente erano state uccise due operatrici umanitarie finlandesi che viaggiavano a bordo di un taxi, da uomini armati, anche in questo caso, probabilmente, insorti talebani. Il 22 luglio erano rimaste vittime di attentato un'altra decina di persone, tre delle quali straniere, a seguito di un attacco suicida a una base militare di Kabul, di un terrorista suicida, in sella a una motocicletta. Terra di crimini insensati l'Afghanistan, con scontri che proseguono da quando è arrivata l'Alleanza del Nord nei territori controllati dai talebani, ovvero dal 2001, con la popolazione costretta a vivere nel terrore.

Nel rapporto semestrale diffuso da Unama (Missione delle Nazioni Unite di assistenza in Afghanistan) si evidenzia un dato allarmante che riguarda l'aumento esponenziale delle vittime tra i civili del 24% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le vittime sono 4853, 3289 feriti e la bellezza di 1564 morti.

La stagnante situazione politica del Paese non aiuta le molteplici conflittualità interne, la guerra tra i talebani, che nel corso degli ultimi anni hanno recuperato il controllo in ampie zone di territorio, e il contingente Onu è infinita, e l'Afghanistan resta uno di quei Paesi con l'indice Globale dello Sviluppo Umano più basso del pianeta.