Vite al setaccio a casa Bossetti: si cerca con tanta foga una prova inoppugnabile che possa incastrare definitivamente Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dallo scorso 16 giugno con l'accusa di aver ucciso l'adolescente Yara Gambirasio il 26 novembre del 2010. La sola prova del Dna da giocarsi nel processo è evidentemente troppo rischiosa per l'accusa: la ricerca dell'innegabilità porta a entrare nella vita privatissima delle persone vicine a Massimo Bossetti con il risultato di andare a pizzicare situazioni che, anche se non proprio pertinenti con l'omicidio, possano aprire una nuova via per chiudere il caso.

E così per la Procura la moglie di Bossetti, Marita Comi, avrebbe avuto due amanti a partire dal 2009, l'anno prima dell'omicidio di Yara. Due uomini che sarebbero stati già convocanti ed avrebbero ammesso, non senza un certo imbarazzo e una comprensibile preoccupazione per essere risucchiati nel caso, le relazioni extraconiugali. Ammissioni che gli inquirenti giudicano credibili. La signora Marita, che compirà 40 anni proprio in questi giorni, il 29 agosto, sposata con Massimo Bossetti dal 1999 e madre di tre figli, ha respinto ogni perplessità circa la sua fedeltà matrimoniale. "Non ho avuto alcuna relazione sentimentale" ha giurato la donna e da questa versione non si schioda, appoggiata dai legali di suo marito che giudicano questa storia una bufala destinata a sgonfiarsi presto.

Intanto, tradimento o no, la procura sta indagando anche sulle dichiarazioni della donna cogliendone le contraddizioni: sostiene che il marito non può essere l'omicida perché Yara è morta dopo le 19 e a quell'ora lui era certamente a casa come ogni sera a quell'ora. Con la pm Letizia Ruggeri, Marita il giorno dell'arresto avrebbe ammesso di non poter ricordare se a quell'ora di quella sera suo marito era a casa con lei.

Momenti che sono oggettivamente difficili da ricordare oppure una evidente contraddizione? E poi le attenzioni degli ultimi giorni si sono concentrate anche sul computer e su quella parola ricercata "tredicenni", l'età di Yara, che potrebbe dire tanto e niente: anche in questo caso Marita ha detto che il pc è il suo ed è lei la navigatrice.

Sulle ulteriori domande della Procura sulle ricerche effettuate dal pc, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Intanto, sull'auto e sul furgone utilizzati da Massimo Bossetti e investigati dai Ris, non sarebbero emerse tracce biologiche di Yara: se confermata questa analisi sarebbe un punto a favore di Bossetti e dei suoi legali che potrebbero presentare l'istanza di scarcerazione al Tribunale del riesame già tra una settimana.