Bloccata la diffusione dell'articolo del quotidiano La Repubblica sul verbale dell'interrogatorio di Giuseppe Bossetti accusato di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio. Il Garante della privacy: "lede la dignità di terzi che nulla hanno a che vedere con la vicenda processuale dell'uomo, riferendosi alle famiglie dell'indagato e della stessa vittima". Nell'articolo erano riportati i dettagli delle abitudini sessuali dei famigliari della vittima. L'Autorità ha invitato media e giornalisti a valutare preventivamente l'oggettività dell'essenzialità informativa di introdurre dettagli e notizie riguardanti la sfera intima di persone estranee al caso Yara, oltre al rispetto del Codice deontologico del Giornalista. Il provvedimento è stato inviato alla Procura della Repubblica competente e al Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti per le valutazioni di rispettiva competenza".
Yara: Garante privacy blocca articolo di Repubblica
Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto in via di urgenza un provvedimento di blocco e prescrizione, con data 22 settembre e in elaborazione nella Gazzetta Ufficiale, della diffusione dell'articolo pubblicato da La Repubblica in cui sono riportati alcuni importanti passaggi dell'interrogatorio a Giuseppe Bossetti tenutosi il 6 agosto scorso, considerati dati personali eccedenti. L'articolo sul caso Yara apparso sul noto quotidiano anche sul web riporta il testo del verbale dell'interrogatorio di Bossetti in cui sono presenti informazioni personali sui familiari dell'indagato, quali la moglie e il figlio, la madre, il fratello e il padre, mettendo in evidenza le rispettive abitudini sessuali, la sfera intima di persone che hanno un ruolo marginale nella vicenda e che rischiano di subire ulteriori pregiudizi nella propria dignità. Un testo di interesse pubblico, soprattutto perchè sono riportate le dichiarazioni virgolettate dei testimoni, ma che contiene informazioni che - come ha dichiarato il Garante della privacy - "incidono gravemente sulla dignità delle persone terze estranee alla vicenda processuale". Nessuna tutela nemmeno per il figlio minore dell'indagato.
Il provvedimento di blocco della diffusione dell'articolo pubblicato da La Repubblica sul caso Yara è stato reso necessario per la presenza di citazioni virgolettate sull'interrogatorio di Bossetti, in violazione degli artt. 114 e 329 del Codice di procedura penale. Con lo stesso provvedimento il Garante della privacy ha disposto per tutte le testate giornalistiche la conformazione nella fruizione delle notizie sul caso Yara, ai sensi della normativa sul trattamento dei dati personali, nel rispetto del Codice deontologico dei giornalisti e dalla Carta di Treviso a garanzia della dignità dei familiari di Giuseppe Bossetti (senza dimenticare i famigliari della vittima). Il Garante ha altresì invitato i media a una preventiva valutazione "dell'oggettiva essenzialità di dettagli" riguardanti gli aspetti intimi della vicenda, omettendone la pubblicazione nel momento in cui non rispondano a esigenza di giustificata informazione. Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato il provvedimento di blocco dell'articolo su La Repubblica alla Procura della Repubblica competente e al Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti per le valutazioni di rispettiva competenza.
Yara: Garante privacy blocca articolo di Repubblica
Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto in via di urgenza un provvedimento di blocco e prescrizione, con data 22 settembre e in elaborazione nella Gazzetta Ufficiale, della diffusione dell'articolo pubblicato da La Repubblica in cui sono riportati alcuni importanti passaggi dell'interrogatorio a Giuseppe Bossetti tenutosi il 6 agosto scorso, considerati dati personali eccedenti. L'articolo sul caso Yara apparso sul noto quotidiano anche sul web riporta il testo del verbale dell'interrogatorio di Bossetti in cui sono presenti informazioni personali sui familiari dell'indagato, quali la moglie e il figlio, la madre, il fratello e il padre, mettendo in evidenza le rispettive abitudini sessuali, la sfera intima di persone che hanno un ruolo marginale nella vicenda e che rischiano di subire ulteriori pregiudizi nella propria dignità. Un testo di interesse pubblico, soprattutto perchè sono riportate le dichiarazioni virgolettate dei testimoni, ma che contiene informazioni che - come ha dichiarato il Garante della privacy - "incidono gravemente sulla dignità delle persone terze estranee alla vicenda processuale". Nessuna tutela nemmeno per il figlio minore dell'indagato. Il provvedimento di blocco della diffusione dell'articolo pubblicato da La Repubblica sul caso Yara è stato reso necessario per la presenza di citazioni virgolettate sull'interrogatorio di Bossetti, in violazione degli artt. 114 e 329 del Codice di procedura penale. Con lo stesso provvedimento il Garante della privacy ha disposto per tutte le testate giornalistiche la conformazione nella fruizione delle notizie sul caso Yara, ai sensi della normativa sul trattamento dei dati personali, nel rispetto del Codice deontologico dei giornalisti e dalla Carta di Treviso a garanzia della dignità dei familiari di Giuseppe Bossetti (senza dimenticare i famigliari della vittima). Il Garante ha altresì invitato i media a una preventiva valutazione "dell'oggettiva essenzialità di dettagli" riguardanti gli aspetti intimi della vicenda, omettendone la pubblicazione nel momento in cui non rispondano a esigenza di giustificata informazione. Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato il provvedimento di blocco dell'articolo su La Repubblica alla Procura della Repubblica competente e al Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti per le valutazioni di rispettiva competenza.
© RIPRODUZIONE VIETATA