Mentre la Costa Concordia (solo di nome, mentre di fatto ha lasciato in giro più di una discordia), viene smantellata nel silenzio più totale del Porto di Genova, continua a scatenare polemiche. Non per colpa sua, ovviamente, ma di chi quella dannata notte l'ha fatta sbattere contro uno scoglio per un assurdo inchino per fini pubblicitari. Provocando morti, feriti, danni economici, turistici, ambientali e tanta paura. Ma la storia non finisce qui. Nei mesi successivi i due famosi protagonisti della vicenda, il pittoresco Comandante Schettino e il serioso Capitano De Falco, hanno dato vita a notizie di cronaca.

Il primo ha rilasciato interviste discutibili, si è mostrato con un candidato a Sindaco del Pd di Sorrento, ha perfino tenuto una lezione per un Master patrocinato dalla prestigiosa Università di Roma La Sapienza. Il secondo, invece, riemerge agli onori delle cronache in queste ore, per una decisione che lo vede vittima degli eventi.

Gregorio De Falco, il capitano del famoso "Torni a bordo ca**o" urlato al telefono a Francesco Schettino che aveva lasciato la nave ancora piena di passeggeri da salvare durante il naufragio, un must che in quelle ore era drammatico ma che il web trasformò come al solito in uno sketch colmo di ilarità, è stato perfino punito. Ieri infatti è stato informato che dovrà lasciare il settore operativo della Capitaneria di Livorno, e sarà trasferito in un ufficio della Direzione marittima.

Un'autentica retrocessione, clamorosa, ingiusta. Ma in Italia ci siamo abituati. Chi fa il proprio dovere rischia perfino beffe del genere.

De Falco ha lasciato dichiarazioni quasi sconcertate, deluse. Di chi, a suo dire, doveva perfino essere promosso per aver tenuto, quella tragica notte del 13 gennaio, comportamenti che andavano oltre il suo profilo di carriera.

Comunque, ci ha tenuto a dire che si presenterà il 28 settembre nel suo nuovo ufficio, perché come ha tenuto a sottolineare, è pur sempre "un militare". Il processo intanto andrà avanti e chiarirà, speriamo, fino a quanto il Comandante Schettino sia responsabile di quanto accaduto.