Anna Esposito era una donna di 35 anni e commissario della Polizia di Stato che, il 12 marzo 2001, fu trovata morta nella sua stanza, nella caserma Zaccagnino a Potenza. Intorno al collo aveva una cintura che era agganciata alla maniglia della porta del bagno. Non furono trovati moventi e nemmeno una eventuale lettera d'addio, ma il caso venne chiuso come suicidio. Ma su pressione della famiglia Esposito, il caso della morte di Anna è stato riaperto. Qualcuno ha cominciato a rendersi conto che il suicidio appariva una messa in scena: la vittima era col bacino a qualche centimetro da terra e le gambe distese.
Prima ipotesi
In quel periodo, Anna Esposito svolgeva le indagini sulla scomparsa di Elisa Claps, avvenuta il 12 settembre 1993 quando aveva 16 anni. La ragazza sarà rinvenuta morta nel 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, otto anni dopo la morte del funzionario di polizia. Le due morti sono forse collegate? Il commissario Esposito aveva scoperto qualche nuovo elemento importante dell'indagine? Aveva forse individuato qualcuno che era a conoscenza di cosa fosse accaduto ad Elisa Claps? Pare che l' avesse confessato al padre dicendogli che in questura c'era qualcuno che sapeva dove si trovava il corpo di Elisa Claps. E lei, forse, questo qualcuno l' aveva incontrato e le aveva detto tutto?
Anche sua madre Olimpia racconterà che la figlia, nei giorni che precedono la sua morte, le appariva inquieta e affermava di essere sicura che a Potenza c'era chi sapeva dov'era Elisa Claps. Forse Anna era a un passo dalla verità sulla scomparsa della sedicenne. Sembra avesse chiesto un appuntamento a Gildo, fratello di Elisa.
Ma l'incontro tra i due non c'è mai stato per la morte improvvisa del poliziotto a poche ore dall'appuntamento. Ci troviamo soltanto dinanzi ad una coincidenza degli avvenimenti? E c'è ancora dell'altro. Si tratta della morte di Heather Banett, del cui delitto è stato condannato Danilo Restivo. La vittima è morta il 12 novembre 2002, come Elisa Claps il 12 settembre, Anna Esposito il 12 marzo.
A queste morti avvenute tutte il giorno 12 dobbiamo aggiungere la donna coreana Jong-Ok Shin uccisa il 12 luglio 2002, delitto nel quale Restivo era tra i sospettati. Coincidenze?
Seconda ipotesi
Un uomo è stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario. Si chiama Luigi Di Lauro ed è un giornalista Rai che, all'epoca dei fatti di cui parliamo, lavorava al Tgr Basilicata. Si ritiene che la Esposito e il Di Lauro avessero una relazione burrascosa. Il giornalista avrebbe affermato di essere stato con Anna sino alle ore 20:00. Secondo la perizia medico legale la morte del funzionario di polizia sarebbe avvenuta tra le 21:00 e le 22:00. Dunque, Luigi Di Lauro sarebbe stato l'ultima persona ad incontrare in vita Anna Esposito, prima del rinvenimento del suo cadavere.
Ulteriori conferme verrebbero dall'analisi dei tabulati telefonici e da alcuni testimoni. Ancora da accertare l'appartenenza delle impronte digitali sulla cintura utilizzata per strangolare Anna e quelle su di una penna rinvenuta vicino al suo corpo. Prende forma l'ipotesi di un delitto passionale? Un caso che sembrava chiuso, è ancora tutto da risolvere.