Ennesimo video di morte e terrore diffuso dall'Isis. Nel corso della serata, su Twitter è apparso un nuovo video messaggio nel quale Abu Muhammed Al Adnani, uno dei maggiori rappresentanti del gruppo terroristico, ha esortato tutti gli jihadisti ad andare avanti nella loro guerra contro il mondo occidentale e ad uccidere senza alcuna pietà. Il video messaggio dura circa 42 minuti ed è stato ripreso e diffuso dai media internazionali. Nel filmato, l'Isis incita i suoi seguaci a combattere con estrema violenza contro quei Paesi che hanno aderito alla grande coalizione guidata da Stati Uniti e Francia in Iraq. Senza mezzi termini, Al Adnani ha affermato che bisogna uccidere "in qualunque modo possibile e immaginabile" tutti i "miscredenti" statunitensi, europei, australiani o canadesi che si possono trovare. In particolare, il portavoce dell'Isis si è scagliato contro la Francia, utilizzando l'espressione "sporco francese".

Come se non bastasse, uno dei maggiori rappresentanti dell'Is ha rincarato la dose rivolgendosi ai gruppi terroristici che si trovano nella penisola del Sinai, nell'Egitto settentrionale, chiedendo di proseguire con attacchi e decapitazioni verso i rappresentanti della sicurezza egiziana. Senza mezzi termini, Al Adnani ha esortato i suoi uomini a riempire le strade egiziane di esplosivo, ad assaltare le basi e tagliare teste: "non fateli sentire al sicuro". Quest'incitazione alla violenza avviene all'indomani di un attentato al Cairo, nei pressi del Ministero degli Esteri, in cui il gruppo qaedista Ajnad Allah è riuscito ad uccidere tre persone.

Intanto, l'Onu lancia l'allarme affermando che in questi ultimi giorni più di 100 mila curdi sono scappati dalla Siria per sfuggire dallo Stato Islamico e si sono rifugiati in Turchia. Appena venerdì il governo turco aveva ordinato l'apertura della frontiera per consentire ai curdi minacciati dagli jihadisti di mettere in salvo la propria vita. Tuttavia, nella giornata di domenica si sono verificati scontri fra la polizia e alcuni manifestanti curdo - turchi e di conseguenza le autorità hanno deciso di chiudere nuovamente i valichi di frontiera, lasciando intrappolate numerose persone in fuga dall'Isis proprio a ridosso del confine fra Turchia e Siria.