Sale a quattro il bilancio del contagio del virus dell'Ebola in Europa. Sarebbe infatti un'infermiera ausiliaria di 44 anni ad essere stata contagiata e ricoverata in Spagna, dopo essere entrata in contratto con il virus che da qualche tempo sta terrorizzando l'intero continente. La donna, nell'equipe che aveva accolto il missionario Manuel Garcia Viejo rientrato dalla Sierra Leone col virus e morto il 25 settembre, è sotto osservazione all'Ospedale Carlos III di Madrid. Dopo il risultato positivo del test è stata immediamente disposta la procedura di isolamento e di monitoraggio delle altre 30 persone che formarono l'equipe di soccorso per il sacerdote spagnolo.

Da quanto riportato dal Ministro spagnolo per la Sanità, Ana Mato, l'infermiera avrebbe indossato tutti i dispositivi di protezione imposti dall'Oms, ragion per cui non è ancora certa la dinamica del contagio. Anche se, come chiarisce la stessa infermiera, potrebbe essersi sfiorata il viso nel tentativo di togliersi la tuta di protezione dopo aver disinfestato i locali in cui era stato ricoverato il missionario. Intanto, Zsuzsanna Jakab, direttore dell'Oms per l'Europa avrebbe dichiarato che casi sporadici in Europa sono del tutto normali, vista la frequenza dei viaggi tra l'Europa e l'Africa occidentale. Malgrado ciò, secondo il funzionario Oms, i paesi europei sarebbero quelli più preparati a fronteggiare la febbre emorragica.

Ma Bruxelles insiste e chiede chiarimenti al governo spagnolo per accertare falle nel sistema sanitario.

La conta dei contagiati sarebbe infatti salita a 4, includendo l'infermiera e suo marito oltre che altre due donne, tutte trattate attraverso trasfusioni che avrebbero gli anticorpi necessari a combattere il virus. Anche in Italia si destano preoccupazioni soprattutto in relazione ai viaggi in aereo.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha richiesto più controlli ed una maggiore attenzione verso chi rientra dai luoghi colpiti dall'epidemia. Per il momento ad essere seguito è il protocollo dell'Organizzazione mondiale della Sanità che prevede quanto meno la misurazione della temperatura corporea dei soggetti in arrivo dal continente africano.

Lungi dallo scatenare allarmismi, il ministro ha ricordato che l'Ebola si manifesta con alta febbre, diarrea, vomito e violente emorragie e pur avendo un altissimo tasso di mortalità, non sembra essere giunta nel nostro Paese.