Una terribile tempesta di neve si è abbattuta sul Nepal per due giorni, senza sosta, e ha mietuto numerose vittime. Sono 24, infatti, le persone decedute a causa delle enormi valanghe che hanno sommerso qualsiasi cosa si trovasse dinanzi al loro passaggio, e tra queste c'erano almeno 12 stranieri. Ma il drammatico bilancio potrebbe aumentare, dato che al momento risultano circa un centinaio di dispersi. Le ricerche sono in corso nel distretto del Mustang, nelle vicinanze del massiccio dell'Annapurna che è una nota meta per gli appassionati di trekking ed escursioni. La tempesta e le valanghe hanno bloccato sentieri e stradine, e molti turisti ed escursionisti sono riusciti a sfuggire alla morte riparandosi nei rifugi. Ma questa situazione non può durare a lungo, poiché si trovano comunque bloccati e hanno problemi per quanto concerne il clima ostile e gli approvvigionamenti. Fra gli escursionisti rimasti intrappolati a causa della forte bufera di neve, ci sono anche quattro italiani. Uno di questi è Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino della Valle d'Aosta, che attualmente si trova con il figlio, una donna e un altro amico, rifugiato in un campo base a circa 5000 metri di altezza. Raggiunto dal TgR della Valle d'Aosta, l'uomo ha confermato che la bufera è stata violenta e la neve è caduta per circa 30 ore ininterrotte. Grazie alla sua preparazione e a quella dei suoi compagni di escursione, sono riusciti a salvare alcuni trekker, portandoli con sé al campo base, ma comunque sottolinea che: "siamo in una situazione di isolamento".
Favre, nel corso della telefonata al telegiornale, ha affermato che attualmente il pericolo maggiore di sopravvivenza riguarda i trekker, i quali, di solito, non sono attrezzati per affrontare queste bufere, quindi è necessario che i primi elicotteri che giungeranno al rifugio dove si trova stipato in questo momento, soccorrano e salvino la vita a queste persone. La situazione è talmente drammatica che, secondo il direttore del Soccorso alpino valdostano, ci vorrà almeno una settimana di tempo per terminare le ricerche e mettere in salvo i superstiti.