Problemi in arrivo in una delle più importanti palestre della Calabria. Stiamo parlando dello Scorpion che finisce interamente nel mirino della Guardia di Finanza. L'operazione condotta dalla Fiamme Gialle è stata denominata 'Scorpion Death' ed ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa sei milioni di euro. L'accusa sarebbe bancarotta fraudolenta aggravata che ha permesso ai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza, di procedere al sequestro preventivo. Nel sequestro rientrano immobili siti nella zona di Rende, nel cosentino, impianti sportivi, macchinari, arredi, macchinari di ufficio, il marchio del centro sportivo e anche un yacht che era di proprietà del centro sportivo e che sarebbe ormeggiato nella città di Cosenza.

Si estendeva per circa diecimila metri quadrati la base della struttura che hanno sequestrato le Fiamme Gialle e conteneva un commercio senza fine tra bar, piscina, ristorante e pizzeria, centro benessere e centro estetico, campi da calcio, campi da tennis e campi di squash. Presente inoltre un grande giardino contenente un solarium e tantissime serate di discoteca.

Le indagini

Da quanto emerge dalle indagini, risulterebbe che l'amministratore pro tempore della società Scorpion, il 63enne Sandro Daniele, avrebbe distratto ingenti valori dalla massa fallimentare dalla cassa e dall'intero complesso dell'azienda grazie all'utilizzo di contratti di fitto e di fatture false. L'azienda era ormai in fase critica da parecchio tempo e nella sua ultima fase di vita era stata costruita una nuova società sempre dallo stesso nucleo familiare che avrebbe dovuto avere la funzione di assorbire la parte buona dell'azienda fallita tramite un contratto di fitto che avrebbe permesso di proseguire l'attività dell'impresa.

La Scorpion tiene comunque a precisare che le attività sportive sono regolarmente aperte proprio perchè i sigilli posti ieri dalla Guardia di Finanza riguardano la vecchia attività e che sulla struttura attuale non è stato posto nessun sigillo.