Già da qualche giorno è stata resa nota l'estorsione perpetrata ai danni di Lapo Elkann e oggi vengono resi noti i particolari di come si sia svolto il ricatto ai danni del rampollo di casa Agnelli, truffa che vede tra i suoi protagonisti non solo il cameriere Enrico Bellavista e suo fratello a casa di cui si sarebbe recato Lapo, ma anche il paparazzo Fabrizio Pensa - 'Bicio' per gli amici - che faceva parte dell'entourage di Fabrizio Corona.
La giornata a base di droga, alcool e pratiche intime
Secondo quanto raccontato da Lapo Elkann durante la denuncia presentata il 29 ottobre scorso alle forze dell'ordine, durante una serata trascorsa a Milano avrebbe abusato di superalcoolici.
La sua mente era offuscata e per questo motivo decide di accettare l'invito del cameriere - che evidentemente lavorava nel locale nel quale si trovava Lapo - a seguirlo salendo sulla sua auto. Elkann viene portato in un appartamento dove secondo la sua testimonianza il fratello del cameriere trentunenne avrebbe steso delle strisce di polvere bianca sul tavolo. Ma i due furbi fratelli decidono di filmare con il telefonino quello che succede nelle ore in cui Elkann rimane in loro compagnia: nel video compare Lapo in preda a scarsa lucidità mentale e mentre attua pratiche intime.
L'estorsione
Tutta la vicenda avviene in un pomeriggio del mese di aprile del 2014 e per circa due mesi non accade nulla fino a che i fratelli Bellavista hanno la brillante idea di estorcere del denaro a Elkann, che viene così ricattato con la minaccia di diffondere il video presso stampa e tramite internet.
I due malfattori chiedono pertanto al rampollo di avere 30.000 euro che vengono consegnati per mettere a tacere il nuovo scandalo che si creerebbe dietro a Lapo. Lapo però questa volta non vuole infangare la sua famiglia dopo i fatti successi in passato. Il cameriere e il fratello però non si accontentano: si consultano con il paparazzo Bicio Pensa che faceva parte del gruppo di Fabrizio Corona.
Bicio era stato indagato insieme a Corona per il processo Vallettopoli ma evidentemente anche lui perde il pelo ma non il vizio: diventa consigliere e intermediatore dei fratelli Bellavista a cui consiglia di rinnovare il ricatto chiedendo altri 350.000 euro. Lo stesso Pensa intrattiene le contrattazioni con il collaboratore di Elkann al quale riferisce la minaccia che inoltreranno il video ad Alfonso Signorini per la pubblicazione su Chi, o che si occuperà lui stesso di diffonderlo sul web in caso di mancato pagamento.
A questa ulteriore truffa però Lapo Elkann non si piega e decide di denunciare ai carabinieri ciò che sta accadendo; con loro inscena il finto pagamento della somma richiesta - scesa nel frattempo a 90.000 euro.
L'arresto dei fratelli Bellavista
La messinscena viene organizzata presso il prestigioso hotel Four Season di Milano nel quale Elkann fissa l'incontro per la consegna del denaro. Ma ad accogliere i taglieggiatori ci sono i carabinieri che procedono con le incriminazioni.