Ritorna in piazza il movimento dei forconi. A un anno di distanza dalle manifestazioni che paralizzarono molte città della penisola, il Coordinamento Organizzato 9 dicembre, dalla data della manifestazione dello scorso anno, ha indetto una nuova mobilitazione dal 5 all'8 dicembre, con presidi in tutta Italia.

I MOTIVI E LE MODALITA' DELLA PROTESTA

A differenza di quanto avvenne lo scorso anno quando, a partire dal 9 dicembre e per molti giorni, il movimento dei Forconi, nato in Sicilia nel 2011 con programmi autonomisti, attuò blocchi in tutta Italia, con l'utilizzo di trattori e tir, questa volta si annuncia una protesta meno drastica, almeno all'inizio.

"Nessuna violenza, sarà una manifestazione pacifica e i violenti saranno subito sbattuti fuori", ha annunciato Danilo Calvani, leader nazionale del movimento. La protesta si svolgerà con iniziative di presidio, di sit-in e di volantinaggio, in attesa della manifestazione nazionale in programma per il 9 dicembre a Roma, in merito alla quale gli organizzatori avvertono di non farsi illusioni: "Siamo più incazzati di prima", si legge sulla loro pagina Facebook.

Dovranno essere, nelle intenzioni dei manifestati, 4 giornate di passione a sostegno di un vero e proprio ultimatum lanciato alle istituzioni.

Tra le richieste avanzate dal Coordinamento ci sono lo scioglimento delle Camere, il disconoscimento dei fondi di salvataggio europei, il ritorno alla moneta nazionale e le dimissioni del capo dello Stato.

Nel caso in cui le richieste non siano accolte "lasceremo liberi gli italiani di reagire come meglio credono e posso assicurare che c'è chi è pronto a fare pazzie perché la misura è colma", queste le parole di Calvani.

I LUOGHI DELLE MANIFESTAZIONI

Conoscere l'esatto programma della mobilitazione e i luoghi dove si svolgeranno i presidi non è ancora possibile, anche perché la conferenza stampa organizzata a Casale Monferrato dal coordinatore regionale piemontese Riccardo Visetti per presentare la protesta, si è conclusa con un nulla di fatto.

"I piani sono segrati", ha annunciato Visetti dopo il suo arrivo in elicottero.

Quello che pare certo è che sarà proprio il Piemonte uno dei principali centri delle manifestazioni, insieme al Veneto, con una dozzina di presidi sparsi nei punti strategici della viabilità.

Una quindicina i presidi previsti a Roma, in attesa della scadenza dell'ultimatum, in seguito al quale si promette di "scatenare l'inferno".

Nonostante i propositi battaglieri, appare difficile che i Forconi riescano ad ottenere qualcosa in più di qualche manganellata. Ciò non toglie che, al di là dell'inevitabile folclore che accompagna l'iniziativa, rimane pur sempre l'evidenza di una mobilitazione alla cui base c'è un disagio che richiede soluzioni urgenti.