Niente a che vedere con la rivolta delle pietre, nè tantomeno con la tragica vicenda dei kamikaze, stavolta ad entrare in scena sono stati i cosiddetti Lupi Solitari. Misteriosi, imprevedibili ed allo stesso tempo veloci ed efficienti servizi di sicurezza israeliani; sono animati dall'odio contro Israele, dalla frustrazione. Sono armati di pistole, mannaie, fucili, anche coltelli da cucina, e sono osannati da Hamas.
Hanno colpito ancora, questa volta Tel Aviv; l'agguato è avvenuto stamattina intorno alle 7:00, orario di punta del traffico mattutino, sull'autobus della linea 40 presso l'incrocio Mariv, uno dei più congestionati della città.
Sono stati momenti di terrore, l'attentatore si è dapprima lanciato con in mano il pugnale contro il conducente, poi ha infierito sui passeggeri. Almeno dodici i feriti, di cui cinque versano ora in gravi condizioni. A fermare il terrorista sono state le guardie carcerarie, che viaggiavano su un pullman che per caso si trovava dietro il bus. Hanno capito che stava avvenendo qualcosa di grave, sono dunque subito intervenuti ed hanno fermato il fanatico gambizzandolo mentre tentava di fuggire. Si tratta di un palestinese di ventidue anni originario di Tulkarem in Cisgiordania, il suo nome è Hamza Muhammed Hassan Matrouk.
I portavoce di Hamas hanno applaudito al gesto del giovane palestinese, definendolo un atto eroico e parlando di grande coraggio personale.
Il capo della polizia Bnetzi Sau ha dichiarato: "Poco dopo essere salito sull'autobus l'assalitore ha pugnalato più volte il conducente, ma quest'ultimo ha incredibilmente reagito; ciò ha sorpreso anche lo stesso aggressore". Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito gesto "Una conseguenza della velenosa campagna di odio da parte del Presidente Abu Mazen nei confronti degli ebrei e del loro stato".
Il Premier ha poi aggiunto: "Israele continuerà a lottare ed a combattere contro il terrorismo, la cui ombra ci ha minacciato fin da quando è nato il nostro stato". Le forze di sicurezza hanno in seguito svolto un sopralluogo sull'intera zona, per scovare possibili complici dell'attentatore.